Il Comando centrale (CentCom) delle forze armate statunitensi ha ammesso la propria responsabilità nel raid che ha provocato la morte di 105 civili a Mosul,nel nord dell’Iraq, lo scorso marzo, ma con formula quasi assolutoria: bersaglio dell’attacco erano due cecchini dell’Isis, ma la precision-guided munition con cui si intendeva eliminarli avrebbe colpito dell’esplosivo conservato nell’edificio, in quantità «quattro volte più potente dell’arma utilizzata». Il palazzo sarebbe così collassato uccidendo i civili che avevano trovato rifugio ai piani inferiori. Secondo i media locali le vittime furono oltre 200. Nel ricordare che «la coalizione prende severe misure per evitare danni ai i civili, il generale Joe Martin ha offerto a nome di CentCom le «condoglianze a tutte le persone che hanno sofferto per questo».