“La gravità politica di quello che è successo riguardo al Mose è ben peggiore dei fatti rilevanti da un punto di vista giudiziario”. Felice Casson, celebre magistrato veneziano, oggi senatore del Pd, è convinto che la lunga vicenda del Mose avrà nuovi sviluppi anche al di là dell’inchiesta.

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Per vent’anni i magistrati sono sembrati gli unici in grado di cambiare l’Italia e invece a scadenza regolare ci troviamo di fronte agli stessi fenomeni. Come se ne esce?

Ho sempre detto che la magistratura non può risolvere problemi sociali, economici e politici come il terrorismo, la piega della criminalità organizzata, i crimini ambientali e la corruzione. Avere delegato questa missione salvifica solo nelle mani dei magistrati è stato un errore. Per questo a distanza di vent’anni si ritrovano le stesse persone al centro dei traffici corruttivi. Sono sempre stati lì: la corruzione è dilagata, è solo cambiata grazie a meccanismi sempre più sofisticati.

Cosa si può fare sia dal punto di vista normativo che sul piano etico e politico?

Se avessimo affrontato il tema nei decenni scorsi al posto di eluderlo ora avremmo formato generazioni educate al rispetto della legalità e dell’etica sociale. L’educazione è fondamentale, non produce risultati immediati ma è un investimento sul futuro. Non si può scaricare tutto sui magistrati, ma neppure solo sulla scuola, sulla politica o sul volontariato. Ognuno deve fare la propria parte.

Per Renzi il problema non sono le leggi ma i ladri. Così non si rischia di scivolare su un piano prepolitico, è davvero e solo una questione morale più che politica?

Il ruolo della parte normativa è importante. Ad esempio credo che la legge Severino sia largamente insufficiente e che vada rivista. E quello che stavamo facendo in commissione giustizia al Senato ma ci siamo dovuti fermare dato che il governo ha annunciato la presentazione di un disegno di legge.

Ieri Renzi ha annunciato provvedimenti nel giro di poche settimane eppure da più parti si aspettavano interventi più rapidi. Come spiega i ritardi e come giudica questi annunci?

Qui si va proprio al nodo politico della questione. Condivido il fatto che non si indulga alla tentazione dei continui spot. Ma Renzi ha il problema di convincere la sua maggioranza che in tema di giustizia quasi sempre si spacca. Ncd vota con Forza Italia e Lega e le riforme passano solo con l’appoggio di Sel e M5S. Parlo delle leggi berlusconiane da rifare come il falso in bilancio.

Il governo ha anche il problema di realizzare le opere, belle o brutte che siano. Un New deal italiano è molto complicato se la spesa pubblica finisce in corruzione.

Bisogna valutare opera per opera. Sul Mose credo sia necessaria una valutazione scientifica che non c’è mai stata: tornare indietro è difficile, i lavori sono stati già fatti all’86%, ma la manutenzione da sola costa 25-25 milioni all’anno. Una riflessione è necessaria.

Come vive il fatto che in queste inchieste siano coinvolti anche personaggi vicini al Pd?

Molto male. Incontro cittadini arrabbiati. Bisognerebbe cominciare ad applicare con rigore le regole che si è dato il Pd, per esempio dare un limite al rinnovo dei mandati e farla finita con i doppi incarichi.

A Venezia si deve tornare al più presto alle urne?

Il sindaco farà le sue scelte ma ora la maggioranza deve assumersi la responsabilità di tutelare i veneziani. Bisogna approvare il bilancio e garantire i servizi sociali. La formula conta poco e anche la data delle elezioni.

Si parla già del prossimo sindaco, qualcuno ha fatto il suo nome o quello dell’assessore all’ambiente Gianfranco Bettin, che ne pensa?

Decideranno le primarie, ci sono già 5 o 6 candidati. Io non sono fra loro. A me piace il mio lavoro in Senato.