La Russia ha consegnato agli Stati Uniti il piano in base al quale Bashar Assad sarà chiamato a rivelare e porre sotto controllo internazionale l’arsenale di armi chimiche in suo possesso. Lo riferisce una fonte di Itar-Tass, auspicando che il piano venga discusso ogggi a Ginevra nell’incontro tra Serghei Lavrov e il suo collega Usa John Kerry.
L’incontro potrebbe durare due o tre giorni. Emergono poi le motivazioni – da fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro – della cancellazione della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu di martedì, la cui richiesta era arrivata proprio da Mosca. Richiesta che è stata poi ritirata – secondo il messaggio inviato al presidente dei Quindici – per «mutate circostanze». A irritare la Russia è stata la menzione del «capitolo VII» della Carta dell’Onu nella bozza di risoluzione della Francia, quello che prevede l’uso della forza in caso non vengano rispettati i dettami del documento, oltre all’attribuzione specifica a Damasco dell’attacco con le armi chimiche del 21 agosto scorso. Il governo francese insiste a voler far rientrare l’uso della forza dalla finestra. Ieri In vista di una discussione all’Onu, la Francia ha portato al Consiglio di sicurezza una bozza che stabilisce in 15 giorni (dall’approvazione della risoluzione Onu) il tempo massimo per la Siria per fornire un elenco completo del’arsenale chimico e biologico, dando localizzazione precisa, tipo e numero delle armi.