E ora anche la Russia batte i piedi. Mosca – ha fatto sapere il portavoce di Putin – continuerà a erogare il finanziamento da 15 miliardi di dollari promesso a Kiev solo «quando il nuovo capo del governo ucraino spiegherà fino a che punto intenderà seguire le politiche dell’esecutivo precedente». Un chiaro segnale, a seguito delle pressioni di Usa e Ue. Nel frattempo Yanukovich ha incontrato Catherine Ashton, ministro degli esteri della Ue; a seguito dell’incontro, secondo quanto dichiarato da Ashton, l’Unione Europea sarebbe pronta a sostenere una serie di riforme economiche e politiche in Ucraina, tra cui quella costituzionale chiesta dall’opposizione per ridurre i poteri del presidente.