Sul terreno prosegue la battaglia di Idlib con l’esercito siriano che ieri ha preso la città strategica di Saraqeb al termine di duri combattimenti con i miliziani jihadisti sostenuti dalla Turchia. I cieli della Siria però sono nelle mani dell’aviazione israeliana che ha appena compiuto un nuovo attacco con missili contro presunte basi di gruppi filo-Iran nei pressi di Damasco. Un raid che avrebbe potuto provocare l’abbattimento, da parte della contraerea siriana, di un aereo civile con 172 persone a bordo. A denunciarlo è stato ieri il ministero della difesa russo spiegando che i caccia israeliani hanno usato l’Airbus come «scudo», una «pratica comune», ha aggiunto, da parte dei piloti di Tel Aviv.

 

L’aereo, un Airbus A320 della compagnia Cham Wings in volo da Teheran a Damasco, è stato costretto a un atterraggio di emergenza in una base militare russa in Siria, dopo aver «scampato di poco l’ingresso nella zona letale dello scambio a fuoco della contraerea», ha detto il portavoce del ministero della difesa russo Igor Konashenkov. «Solo grazie alle rapide azioni dei controllori di volo all’aeroporto di Damasco, l’Airbus è stato scortato dalla zona di pericolo e aiutato ad atterrare con successo presso la base di Khmeimim», ha detto Konashenkov. «Le operazioni militari dello stato maggiore israeliano – ha denunciato – che utilizzano jet passeggeri per coprire o bloccare il fuoco di risposta dei sistemi missilistici siriani stanno diventando un tratto tipico dell’aeronautica israeliana».

 

Poco più di un anno fa i russi accusarono i piloti dello Stato ebraico di aver usato come copertura un loro aereo da trasporto in fase di atterraggio causandone l’abbattimento  da parte di missili terra-aria siriani sparati per respingere  l’attacco israeliano. Morirono 15 militari russi. Israele negò le accuse ma l’accaduto causò una crisi nei rapporti tra i due paesi risolta solo alcuni mesi dopo da un incontro tra Vladimir Putin e il premier israeliano Netanyahu.

 

Le Forze armate siriane, impegnate in Siria dal 2015 a sostegno dell’esercito del presidente Bashar Assad, in più di un’occasione hanno denunciato i raid dell’aviazione israeliana ma non sono mai intervenute con i loro sistemi avanzati di difesa antiaerea installati nel paese arabo. Sul piano politico e diplomatico in ogni caso i rapporti sono eccellenti. Putin e Netanyahu si incontrano di frequente dal 2015 per definire i limiti delle rispettive strategie in Medio oriente. Nei giorni scorsi la Russia, a differenza di altre parti internazionali, ha usato toni morbidi nei confronti dell’Accordo del secolo, il piano di pace di Donald Trump respinto dai palestinesi perché apertamente sbilanciato a favore di Israele.