C’è accordo tra Ucraina e Russia per rinnovare il contratto di transito del gas russo via Kiev in scadenza nel 2019. Il 17 luglio a Berlino si sono incontrati il ministro dell’energia tedesca Peter Altamaiter, il commissario per l’energia della Ue Maros Sevcovic, il ministro per l’energia russo Aleksandr Novak e il ministro degli esteri ucraino Pavel Klimkin.

L’INCONTRO HA GETTATO LE BASI per superare gli ostacoli al rinnovo dell’accordo tra i due paesi slavi in seguito alla grave crisi politica iniziata nel 2014 con la vicenda di Maidan e alla decisione di Germania e Russia di costruire un nuovo gasdotto, il North Stream 2, che di fatto avrebbe potuto tagliare fuori l’Ucraina dalle rotte del trasporto energetico. North Stream 2 che sarà completato entro il 2019, sarà in grado di portare 55 miliardi di metri cubi di gas in Europa attraverso il mar Baltico.

Per il quotidiano ucraino Kyiv Post – che cita indiscrezioni fatte trapelare da Maros Secovic – l’accordo sarebbe stato già concluso e tra settembre e ottobre verrà perfezionato tecnicamente dalle due parti. Secondo Secovic «le parti hanno identificato 4 questioni chiave per gli esperti da discutere, tra cui il fabbisogno di gas dell’Ue per il prossimo decennio; i modi in cui il diritto dell’Ue applicato in Ucraina avrebbe un impatto sul futuro contratto di transito; un operatore di sistema di trasmissione certificato in Ucraina e come la legislazione europea sarà trasposta nel meccanismo di definizione delle tariffe del gas in transito dalla Russia attraverso l’Ucraina fino all’Europa». Altmaier – intervistato dall’agenzia Reuters – ha detto di essere ottimista sul fatto che il gas russo continuerà a raggiungere l’Europa attraverso l’Ucraina. Kiev avrebbe individuato nella Ue il garante cruciale della sua indipendenza da Mosca

ALL’ACCORDO SI È GIUNTI dopo che Trump e il presidente ucraino Poroshenko erano ricorsi a tutti i tentativi per bloccare North Stream 2, comprese le pressioni sulla Norvegia perché non facesse passare nelle proprie acque territoriali il gasdotto russo-tedesco. Già nell’incontro Trump-Putin di lunedì a Helsinki poi Putin aveva ripetuto la disponibilità a trovare un accordo con Kiev mentre Trump, in conferenza stampa, aveva per la prima volta dichiarato di non voler imporre sanzioni a Germania a Russia per North Stream 2.

MA SE LA MONTAGNA di aspettative dell’incontro Usa-Russia ha partorito questo accordo, che a molti osservatori è parso un topolino, i prossimi mesi potrebbero dimostrare che forse non si tratta solo di un modesto successo. Infatti il governo di Kiev non ha mai nascosto che l’avanzamento nelle trattative per implementare gli accordi di Minsk passasse attraverso la possibilità di continuare a ottenere un accordo sul passaggio di energia russa, il cui transito frutta 2-3 miliardi di dollari a Kiev e rappresenta oltre il 4% del Pil ucraino.

Del resto qualche spiraglio di dialogo si sta aprendo tra i due paesi ex sovietici. La rottura delle relazioni ha limitato notevolmente lo scambio commerciale tra Mosca e Kiev che ora è ridotto solo al micro commercio del trasporto su gomma. Malgrado ciò il ministero del commercio russo ha comunicato ieri che l’interscambio tra Russia e Ucraina «da gennaio-maggio 2018 è stato di 5.838 miliardi di dollari, con un aumento del 28,7%». Le esportazioni della Russia verso l’Ucraina ammontano a 3.629 miliardi di dollari (con un incremento del 30,3%), le importazioni dalla Russia in Ucraina a 2.209 miliardi di dollari (con un incremento del 26.3%).