L’annuncio, ancora ufficioso, della morte del generale cirenaico Khalifa Belqasim Haftar è arrivata ieri sera al tramonto. Fino ad allora, com’era da giorni, anche nella giornata di venerdì solo i media dei paesi ostili ad Haftar come la qatariota Al Jazeera avevano già ipotizzato il suo aggravamento e persino il suo decesso, mentre dall’altra parte i più fidati collaboratori del generalissimo si affannavano a smentire tutto, parlando di fake news, come ha fatto non più tardi di ieri mattina il portavoce dell’Esercito nazionale libico Ahmed al Mismari – l’Lna è la milizia di cui Haftar era capo supremo – indicando come responsabili gli odiati Fratelli musulmani.

Non solo. Il capitano dell’Lna Fathi Hassuna in giornata è arrivato a sostenere che il «feldmaresciallo» era guarito e già partito, all’alba, da Parigi – dove secondo le indiscrezioni carpite da Le Monde si trovava ormai da giorni ricoverato in una struttura sanitaria dopo essere stato colpito da un ictus ad Amman in Giordania – e imbarcato su un volo per far ritorno a Bengasi.

In serata però questa volta a parlare della «dipartita del feldmaresciallo Haftar, comandante in capo delle forze armate libiche, una grande perdita» è stato Mustafà Bakri, una autorevole fonte egiziana. Bakri è soltanto un parlamentare e un giurista, ma è il suo twitter è partito dal Cairo dove Abdel Fattah al Sisi è da sempre il principale alleato del generale Haftar. Inoltre le parole di commiato di Bakri sono state immediatamente rilanciate dal sito russo Sputnik e Mosca è il secondo più forte sponsor di Haftar.

Altre indiscrezioni, sempre provenienti dal Cairo, già avvaloravano la tesi di trattative in corso da almeno ventiquattr’ore per trovare un successore, magari un personaggio meno ingombrante in modo da proseguire il processo di riconciliazione nazionale che entro l’anno dovrebbe portare la Libia al voto. L’Agenzia Nova riportava infatti incontri in corso tra diplomatici emiratini e egiziani per individuare il nuovo comandante dell’Lna. L’agenzia faceva riferimento a fonti del ministero degli Esteri del governo libico, non riconosciuto, con sede a Baida, citate dall’emittente televisiva libica al Naba, con sede a Tripoli e considerata vicina alle milizie islamiche della capitale libica.

Secondo questa versione, a seguito al malore che avrebbe colpito il generale Haftar, Emirati arabi uniti ed Egitto avrebbero ristretto il campo di scelta a due nomi: Abdel Razzaq al Nadori e Awan al Farjan. Il primo sponsorizzato soprattutto dagli Emirati, il secondo preferito dagli egiziani. Awan al Farjan è cugino di Khalifa Belqasim Haftar. Ma la vera incognita sarà vedere la reazione dei suoi soldati e della Cirenaica.