Mentre il cinema italiano si rivitalizza con l’Oscar e le grandi bellezze, il  cinema popolare italiano perde un altro dei suoi Kings of B’s. Si tratta di Anthony Richmond, cioè di Teodoro «Tonino» Ricci scomparso ieri a Roma, dove era nato nel 1927, regista di una ventina di film, tra i primi anni ’70 e i tardi anni ’90, tutti rigorosamente di genere, dal western-kung fu al Bermuda Movie, dal macaroni war movie al postatomico, dal sotto Conan al sotto Zanna Bianca. Ricci, che era vissuto da sfollato a Cinecittà nel primissimo dopoguerra, era proprio cresciuto dentro il cinema romano popolare e di quel cinema trasmetteva la simpatia e l’artigianilità. Negli anni ’60 era stato assistente di Mario Bonnard per I masnadieri, di Carlo Campogalliani per Rosmunda e Alboino, di Mario Bava, per poi approdare nello spaghetti western, sempre come assistente in film abbastanza marginali come Dio li crea… io li ammazzo e nei parodistici Ciccio perdona… io no e I nipoti di Zorro con Franchi e Ingrassia. Arriverà alla regia della seconda unità con Lucio Fulci per la saga di grande successo Zanna Bianca, nei primi anni ’70.

In realtà, Tonino Ricci aveva già esordito nella regia con un curioso macaroni war movie, Il dito nella piaga, con George Hilton e Klaus Kinski nel 1969, dove Kinski fa insolitamente un ruolo di buono e non il solito nazista sadico. Da una sceneggiatura di Rafael Azcona, nasce il suo film successivo, Un omicidio perfetto a termine di legge, 1971,un giallo. Ricci gira un po’ di tutto, non trovando mai un suo vero e proprio genere. Sono prodotti medi, di consumo, senza grandi genialità, ma sempre di un certo successo commerciale. Si va da un tardo spaghetti western come Monta in sella figlio di… con Mark Damon e Stelvio Rosi, al comicarolo Colpo grosso, grossissimo anzi probabile. Si specializza presto nelle coproduzioni e nei mischioni di generi, come dimostrano i successivi Storia di karaté, pugni e fagioli, con il cantante «comunista» Dean Reed, adorato a Mosca, il grosso spagnolo Chris Huerta come sotto-Bud Spencer e il giapponese Iwao Yoshioka, oltre al maestro dello stunt nostrano Sal Borgese, o Storia di arcieri, pugni e occhi neri, sorta di Robin Hood caciarone con un vecchio Maciste nazionale, Alan Steel, alias Sergio Ciani, nel ruolo dell’arciere di Sherwood, Chris Huerta come Frate Tuck.

Ma sono notevoli anche Kid, il monello del west con Andrea Balestri, il Pinocchio della tv, una sorta di spaghetti western per bambini, e il grosso Remo Capitani, il mitico Metzcal, o Zanna Bianca alla riscossa con Maurizio Merli, Henry Silva, Gisela Hahn e il cattivissimo Luciano Rossi, caratterista svalvolato del nostro cinema bis. Gira anche un mélo sexy in Spagna, Pasiòn, con Maria José Cantudo e Macha Meril, prima di passare a nuovi generi, come il Bermuda Movie Bermude: la fossa maledetta con Andrés Garcia, Janet Agren e Arthur Kennedy, forse il suo film più ricco e di successo. Ma tocca anche la fantascienza, con Incontri con gli umanoidi, 1979, con Andrés Garcia e Gianni Garko, o Bakterion, con David Warbeck e Janet Agren, per poi passare al sotto Conan con Thor il conquistatore. Seguita a girare di tutto, anche quando i generi sono ormai agli sgoccioli. I suoi ultimi film sono legati al cane Buck prodotti dai Curti, Buck ai confini del cielo con John Savage e David Hess e Buck e il braccialetto magico con Matt McCoy. Ma siamo già alla fine degli anni ’90 e questo tipo di cinema non esiste ormai più.