Un operaio di 58 anni, Daniele Zacchetti, di origini venete, è morto ieri mattina attorno alle dieci e mezza all’interno del Porto vecchio di Trieste. L’uomo è stato schiacciato da una gru mentre stava lavorando in un cantiere nei pressi di un molo. L’uomo era dipendente di una ditta di smontaggio delle gru, la veneta Pasqual Zemiro. La ditta stava lavorando in appalto per l’autorità portuale, ma il cantiere era già stato chiuso, si stava procedendo a liberare l’area.
Secondo le prime ricostruzioni l’operaio si trovava sotto a un cingolato dotato di braccio meccanico. Da quanto risulta stava smontando la gru e ha tolto dei cardini. Il braccio si è piegato e la gru gli è crollata addosso, travolto dall’acciaio del macchinario, l’uomo è morto sul colpo.
«Riteniamo che tale fatto sia assolutamente grave – denuncia Sasha Colautti dell’Usb -. L’ennesimo omicidio di un lavoratore in nome del profitto. Le organizzazioni sindacali tutte, Usb, Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di proclamare lo sciopero generale del porto di Trieste a partire dalle ore 12, per tutta la giornata. Chiediamo ai lavoratori tutti di confluire al presidio presso il varco 3 del Porto Vecchio».
Giovedì i morti sul lavoro erano stati quattro, di cui due erano lavoratori completametne in nero. A Ischia, Vittorio Tommasone di 59 anni, caduto giù da una impalcatura. A Massafra (Taranto) Luigi Aprile, 51 anni, stava spostando una gru da un camion, quando il macchinario si è inclinato facendogli ed è precipitato da un’altezza di 10 metri ed è morto sul colpo.
Nel salernitano un operaio di 55 anni, Pierino Oronzo, è morto ustionato mentre stava effettuando lavori di posa di una guaina su un immobile. A Torltolì in Sardegna Adriano Balloi, 60 anni, è rimasto incastrato sotto un escavatore ierimentre lavorava in un terreno privato a Monte Attu.