Domenica si celebrerà la 69esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Una strage senza fine che anche ieri ha fatto registrare la morte di un operaio a Lecco – anche se si indaga anche per suicidio – mentre lunedì un morto e tre feriti su una nave a Porto Torres, schiacciati contro una grata metallica sembra a causa del maltempo.

«Non raccontiamoci favole, sul lavoro non c’è sempre il lieto fine», è il titolo della campagna di sensibilizzazione lanciata dall’Anmil (l’Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi del lavoro) per domenica, sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica.

LE «FAVOLE» DI UN MONDO del lavoro senza incidenti si scontra con i numeri della realtà. Nel 2018 ci sono stati oltre 600 mila infortuni sul lavoro e 1.133 morti. Nei primi otto mesi di quest’anno, sulla base degli ultimi dati disponibili, l’Anmil conta 685 le denunce di casi mortali all’Inail, con una crescita «preponderante» nell’agricoltura. «Una media di tre morti ogni giorno. Un bollettino che sta proseguendo con la stessa gravità anche nel 2019», ha sottolineato il presidente dell’Anmil, Zoello Forni.

«In questo contesto molto preoccupante, abbiamo accolto con favore l’impegno del governo di elaborare un Piano strategico per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il tavolo di confronto dovrà produrre, ci auguriamo, interventi rapidi e soprattutto incisivi», ha affermato ancora.

Tre gli spot della campagna, realizzata dal regista Marco Toscani ed ispirata ad alcune favole in chiave “lavorativa”, Pinocchio, La bella addormentata e Capitan Uncino. Tradotti anche in inglese, spagnolo e giapponese, «per sottolineare la valenza universale di questo drammatico tema sottovalutato», sottolinea l’Anmil.

Quest’anno la manifestazione nazionale si svolgerà a Palermo, affiancata dalle iniziative territoriali. In contemporanea alla cerimonia civile, alle ore 10.30, una nutrita delegazione di invalidi del lavoro di circa 500 persone si recherà al Monumento creato dallo scultore Vittorio Gentile per inaugurare il restauro dell’opera.

E proprio in vista della giornata di domenica la ministra del del Lavoro Nunzia Catalfo ha preso impegni precisi, partecipando alla conferenza stampa di presentazione nella sede dell’Anmil. Aumentare i controlli e le attività di vigilanza è il presupposto per ridurre il numero di morti e infortuni. «Maggiori controlli si devono effettuare – ha dichiarato il ministro – e l’investimento si quantifica in una richiesta di risorse umane che l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha preventivato in circa 150 unità in più».

CATALFO HA ANCHE RIFERITO che dal tavolo con le parti sociali – sindacati e imprese – sulla sicurezza «sono già emerse alcune priorità: coordinamento delle banche dati sulla sicurezza, esigenza di una formazione mirata, rating per privilegiare e selezionare le imprese più virtuose nell’accesso ad appalti e commesse pubbliche e investimenti in risorse umane addette alla vigilanza. Alcuni di questi obiettivi sono raggiungibili a breve termine, come il rafforzamento della vigilanza prevedendo tra i primi atti da portare avanti il potenziamento della dotazione organica in servizio presso l’Ispettorato», in più il governo punta a «premi alle aziende che si comportano in modo corretto ed investono in sicurezza» e ad «aggiornare il decreto 81 ed attuare le parti non ancora attuate».

«NON POSSIAMO DIMENTICARE che attualmente la disciplina è contenuta in un Testo Unico emanato nel 1965, che ha riordinato normative anche più datate. In quegli anni la società e il mondo del lavoro erano ben diversi da quelli odierni”, per questo “riteniamo sia giunto il momento per una generale riforma dell’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali, che sappia rendere la tutela più aderente al mondo di oggi, guardando al futuro», ha rimarcato Zoello Forni.