Corso Umbria, una panchina verde e un uomo di 45 anni, obbligato a un ricovero forzato. La drammatica vicenda di Andrea Soldi, morto il 5 agosto a Torino durante un Tso, resta una ferita aperta nel cuore della città. Del caso, che vede indagati tre agenti della polizia municipale e uno psichiatra, se ne occupa il pm Raffaele Guariniello. Al magistrato, ieri, è arrivato l’esito della consulenza consegnata dal medico legale Valter Declame: Andrea è morto per «strangolamento atipico», deceduto per «morte violenta».
Si sarebbe verificata, secondo il consulente, una «morte asfittica da strangolamento atipico provocata da asfissia da compressione, ostruzione delle alte vie aeree e dissociazione elettromeccanica del miocardio». Il medico legale sostiene che sono stati determinanti la «compressione delle strutture vascolonervose del collo, l’ammanettamento quando lui era già in stato di incoscienza e il trasporto, che hanno peggiorato il quadro clinico impedendo una ventilazione efficace o mantenimento della maschera d’ossigeno e, di conseguenza, la ripresa di coscienza».
Andrea Soldi soffriva di schizofrenia, era soprannominato dai vicini di casa «il gigante buono» e in molti nel quartiere lo ricordano con affetto. Lo vedevano spesso su quella panchina. Lo hanno visto per l’ultima volta tre mesi fa, prima dell’arrivo di un’ambulanza per il Tso, che lui rifiutava. Andrea si aggrappò alla panca, mentre due vigili si piazzarono di fianco a lui, immobilizzandolo. Un terzo gli mise, da dietro, un braccio al collo. Poi, ci fu il viaggio in ambulanza, di schiena e ammanettato. E la morte.

Sulle recenti conclusioni del consulente della procura non concorda, però, l’avvocato Anna Ronfani, legale dello psichiatra che aveva richiesto il Tso, Pier Carlo Della Porta, indagato per omicidio colposo insieme gli agenti della pattuglia «Pegaso 6» della polizia municipale, Enri Botturi, Stefano Delmonaco e Manuel Vair. «Lo specialista Roberto Testi – ha spiegato il legale – esprimerà nelle sedi opportune le ragioni del suo dissenso scientifico, anche attraverso l’esame degli atti processuali ai quali, finora, non abbiamo potuto avere accesso». Anche l’avvocato dei tre agenti iscritti nel registro degli indagati boccia la consulenza: «Non condivido assolutamente le conclusioni a cui è giunto il dottor Declame – spiega Stefano Castrale – il nostro consulente Lorenzo Varetto al quale non sono stati forniti i dati testimoniali, dimostrerà in maniera oggettiva e scientifica come nessuna responsabilità nel triste evento possa ricadere nell’operato dei vigili urbani».
Il dolore dei familiari per La perdita di Andrea non si placa. Ieri, a proposito della perizia, sono intervenuti gli avvocati della famiglia di Andrea Soldi, Luca Lauri e Giovanni Soldi (che era anche cugino della vittima): «Quanto accertato dal consulente della procura della Repubblica, nel confermare le ipotesi sin dall’inizio formulate, dà purtroppo conto in modo evidente della brutalità dell’intervento eseguito ai danni di Andrea, al quale non sono state risparmiate nemmeno le manette quando ormai era già privo di sensi e in condizioni di sofferenza respiratoria. Ciò ha ulteriormente aggravato le sue condizioni fino all’esito letale». E hanno concluso: «Rimaniamo fiduciosi sul lavoro celere della magistratura e sulla sensibilità delle istituzioni coinvolte in questa assurda, quanto tragica, vicenda».