Tralasciando le critiche nebulose, gli sbuffi, i presunti eccessi musicali e non, le accuse di impossiblità di “essere” rockstar in Italia, i Bluvertigo stupiscono sempre per lucidità e intelligenza, anche durante l’affollata conferenza stampa. Tre giorni di “ritardo” per respingere e rettificare le accuse piovute dalla stampa ed è Morgan ovviamente ad aprire le danze “Questa presunta lontananza dai gruppi cosiddetti popolari non esiste: abbiamo sempre guardato Sanremo, senza fare distinzioni fra alto e basso, basti pensare all’edizione 2001 quando, per nostra volontà, incontrammo “musicalmente” Peppino Di Capri”. Parata e affondo, sempre di Morgan “Semplicemente, rispetto ad altri brani, ha meno meta-strutture, è essa stessa semplice come il testo che racconta, è un’operazione inversa rispetto alla canzone degli Elii: noi ricerchiamo la semplicità, la formalità nel concetto di forma-canzone, Elio invece deforma e destruttura per comporre canzoni ‘pensate'”.

Per Morgan una canzone deve essere legata all’amore e vuole essere capita “Siamo sempre stati divoratori di canzoni, di cultura pop, di videoclip e abbiamo cercato di trasferire questo amore in un’idea funanbolica della musica, buttandoci senza rete. Altri gruppi invece sono troppo auto-protettivi, troppo cerebrali” In questi giorni, alcuni giornali hanno polemizzato (afono l’aggettivo più tenero) soprattutto sulla performance vocale di Morgan “La voce non è canto lirico, non si può guardare soltanto l’estensione e la pulizia, non siamo in un talent anche se forse, questo festival può essere considerato un talent, ma senza format americano, Sanremo non impone schemi mentre i talent sono delle gabbie”.

Anche se, come aggiunge il tastierista Andy, “Il concorso dei giovani non mi piace perchè è ‘fastidioso’ vedere questi ragazzi che sembrano costretti a giocare il gioco della torre” Sempre a proposito di talent, sorge spontaneo chiedere, ovviamente a Morgan, di auto-giudicare questa loro performance “Consiglierei ai Bluvertigo di essere semplici, di suonare il pianoforte, di essere costantemente sul pezzo perchè la musica è opera, è lavoro, siamo gente che vuole suonare” dichiara Morgan mentre Andy ritorna sulle presunte stecche della prima esibizione “Le orecchie e i cervelli sono ormai viziati dall’artefatto, dall’autotune perfetto, dai mixaggi perfetti.

Chi ha criticato Morgan, ma anche altri artisti, forse non si rende conto di questo, è un meccanismo distorto dall’artificio della produzione attuale” Morgan sostiene infine, non troppo ironicamente, che se alcuni politici sono stati eletti è perchè hanno avuto una voce migliore di altri e sempre sull’argomento dichiara “Non credo che la voce debba essere giudicata come all’epoca di Claudio Villa, l’importante è trasmettere qualcosa, come faceva Battisti con la sua voce imperfetta e spero di averlo fatto anch’io”