Mordechai Vanunu il prossimo 17 giugno non parlerà di fronte al Parlamento britannico. Le autorità hanno negato il diritto ad uscire dal paese all’ex tecnico della centrale nucleare di Dimona che nel 1986 rivelò al mondo i segreti della bomba atomica israeliana. Vanunu, rimasto in carcere per 18 anni (11 dei quali in isolamento), sin dal giorno della sua scarcerazione, dieci anni fa, ha chiesto senza successo di lasciare Israele. Inoltre non può parlare a cittadini stranieri senza l’autorizzazione dei servizi segreti. Restrizioni che sono state prorogate di anno in anno. Vanunu è ancora considerato in possesso di informazioni che possono mettere a rischio la “sicurezza nazionale”. Anche se tutti sanno che Israele è l’unica potenza nucleare del Medio Oriente. L’Alta Corte di Giustizia sino a oggi ha respinto sette ricorsi contro le restrizioni. Nel dicembre del 2013 i giudici ha sentenziato che Vanunu ha ancora “un tesoro” di informazioni classificate e non ha ritrattato l’intenzione di diffonderle. Inutile l’impegno dell’avvocato dell’ex tecnico nucleare, Avigdor Feldman, il quale ripete che dopo 30 anni le informazioni in possesso di Vanunu, peraltro già note alla comunità internazionale, non possono più rappresentare un minaccia alla sicurezza nazionale.(michele giorgio)