«Ritirarsi dall’Accordo di Parigi è un alto tradimento alla Madre Terra», ha detto il presidente boliviano Evo Morales commentando la decisione di Trump di tirarsi fuori dall’accordo sul clima. «Viviamo in un mondo in cui gli Stati uniti – ha aggiunto – sono diventati una minaccia contro la pace e il multilateralismo. Rompere gli accordi di Parigi non dà garanzie di vita alle future generazioni. Il capitalismo è il peggior nemico dell’umanità». Una posizione ribadita da tutti i paesi dell’Alba nel corso degli ultimi vertici sul clima, durante i quali i presidenti che si richiamano al «socialismo del XXI secolo» hanno dato voce alle proposte dei movimenti popolari, avanzate nei vari territori. «Se il clima fosse una banca lo avrebbero già salvato», dichiarò l’allora presidente del Venezuela, Hugo Chavez, chiedendo che i movimenti non fossero lasciati fuori a protestare. Il cambiamento climatico – dice l’America latina progressista – colpisce quelli che non hanno nulla, dalla Somalia, all’India, ad Haiti. Occorre, dunque «cambiare il sistema non il clima». Una posizione che raggiunge l’orientamento dell’Enciclica sull’ambiente del papa Bergoglio, da loro richiamata nei summit.