Se a Moon Jae-in sarà consentito di attuare davvero tutte le riforme che ha in programma, la Corea del Sud potrebbe cambiare in modo storico internamente, e arrivare a modificare profondamente gli equilibri della regione.

Tra le prime affermazioni del neo presidente, oltre a quelle relative alla Corea del Nord, ha dichiarato anche di voler avviare un’iniziativa «per riformare i conglomerati industriali», ovvero i chaebols. Si tratta delle grandi aziende sud coreane, considerate un coacervo di privilegi, di successioni dinastiche, di poca trasparenza e di resistenza a diversificare l’economia del paese.

I chaebols più noti sono Samsung, Hyundai, Lg e Sk e sono da tempo bersaglio di chi chiede riforme economiche. Samsung è anche finita in mezzo allo scandalo che ha travolto l’ex presidente Park; per questo Moon può davvero riuscire nell’impensabile: il momento è quanto mai propizio, poiché mai come in questo momento la popolarità dei conglomerati è stata così bassa presso la maggioranza dei sud coreani.

Nella giornata di ieri è poi da segnalare l’importante telefonata tra il presidente cinese e Moon. Per la prima volta un leader cinese ha chiamato Seul per complimentarsi e mettere subito a frutto le affinità potenziali tra i due paesi nella risoluzione della crisi coreana. Nei 40 minuti di conversazione, «I due hanno discusso su come migliorare il corso delle relazione tra Corea del Sud e Cina e su una vasta gamma di questioni relative alla penisola coreana», secondo quanto dichiarato in conferenza stampa il nuovo portavoce della presidenza, Yoon Young-chan.

I due leader inoltre si sono detti d’accordo sul fatto che la «denuclearizzazione della penisola coreana sia un obiettivo comune dei due Paesi». Durante il colloquio Moon ha chiesto a Xi di porre «speciale attenzione» all’applicazione delle sanzioni e restrizioni sulle persone e aziende nordcoreane approvate come punizione per i test nucleari e missilistici di Pyongyang. «Il presidente spera di incontrare Xi Jinping in un prossimo futuro e lo stesso Xi ha invitato Moon a Pechino per una visita ufficiale», ha aggiunto il portavoce.

Per Moon anche un messaggio da Pyongyang, via Rodong Sinmun: «La Corea del Nord chiede al nuovo governo di Seul di porre fine alle politiche aggressive che includono anche le esercitazioni militari congiunte con gli Usa. Le due Coree dovrebbero rispettarsi reciprocamente e aprire un nuovo capitolo muovendo verso un miglioramento dei loro rapporti».