Il bestiario inventato da Capcom per il mondo preistorico e fantasy di Monster Hunter è così sofisticato da potere essere paragonato, per la sua enormità, solo a quello dei Pokemon sebbene sia meno magico e più mostruosamente animale. Da questa serie d’azione e strategia, fenomeno in Giappone ma ancora troppo di nicchia in occidente, è nato un cosiddetto “spin-off”, ovvero una deriva o variazione, con una sua unicità, dalla saga principale. Si tratta di Monster Hunter Stories per Nintendo 3DS, un gioco di ruolo giapponese dalla dorata classicità grazie ai suoi tattici, meditativi combattimenti a turno e all’intreccio narrativo assai più evoluto e sofisticato rispetto a quelli minimali della serie principale. Questa volta non siamo cacciatori di mostri, bensì allevatori detti “Rider” che vanno in cerca delle uova delle creature per farle schiudere e stringere con le bestie un rapporto affettivo e collaborativo. Ovviamente combatteremo centinaia di bestie non amichevoli, ma al nostro fianco ci saranno sempre gli animali alleati.

Bello da vedere come un “anime” con la sua veste grafica cartoonistica, Monster Hunter Stories rivela in maniera efficace, come è avvenuto solo nel quarto episodio della saga principale, la mitologia e la storiografia di terre selvagge e fantastiche abitate da creature maestose ma bellissime, anche quando assolutamente spaventose. Lunghissimo da vivere e profondo nelle sue strategiche dinamiche ludiche, questo singolare episodio ci pone nel ruolo di un ragazzo (o una ragazza, si può scegliere) che intraprende un viaggio salvifico per sventare la minaccia di una pericolosa piaga che trasforma le creature già pericolose in belve nere ed assatanate. Viaggiando troveremo le uova di esemplari sempre più possenti e affronteremo più o meno immani mostri comuni oppure leggendari già conosciuti. Sebbene queste grandi creature, che rimandano a draghi, dinosauri, anfibi, pesci o primati abnormi, siano qui rappresentate in maniera meno realistica e impressionante risultano sempre affascinanti e plausibili.

Esperienza rilassante per la lentezza implicita del suo non-frenetico genere d’appartenenza, favolosamente naturalistica nel suo documentare ecosistemi fantastici, Monster Hunter Stories è una riuscita sorpresa che potrebbe sedurre non solo i “professionisti” della serie Capcom ma gli appassionati di giochi di ruolo giapponesi e persino i neofiti, affascinandoli con la ricchezza delle sue invenzioni bestiali. Adatta anche a un pubblico di bambini, non maleducati da prodotti poco raffinati o da videogame intesi solo per gli adulti, e cresciuti invece catturando Pokemon, questa colorata avventura tra praterie sconfinate, giungle soffocanti, ghiacciai eterni e vulcani in perenne eruzione simula il ritorno alla natura e la sopravvivenza contro la sua crudeltà che non esclude una travolgente bellezza e nemmeno una bucolica, inaspettata gentilezza. Una favola davvero mostruosa.