Non ce l’ha fatta l’ex modella MacDella Cooper, unica donna candidata alla presidenza della Liberia, mentre sarebbe in testa nel primo spoglio dei voti del primo turno elettorale l’ex attaccante del Milan, pallone d’oro 1995, George Weah che una volta tornato nel suo paese si è impegnato nel «Coalizione per il cambiamento democratico».

Weah, secondo quanto ha riferito ieri sera l’emittente pubblica «Lbs», dovrebbe sfidare al ballottaggio, che probabilmente sarà fissato a fine novembre, il vicepresidente uscente Joseph Boakai, del partito di governo Unity Party, anche se bisognerà attendere circa un mese per avere i risultati definitivi del primo turno, al quale si sono presentati in tutto venti candidati presidenti.

Le elezioni che si sono svolte il 10 ottobre e che hanno interessato 2,18 milioni di cittadini sono state un momento storico per la Liberia: le prime organizzate in modo autonomo dalle autorità di Monrovia dalla fine della guerra civile, nel 2003.

A condurre il delicato passaggio verso la pace e la democrazia dopo due guerre civili durate 14 anni che hanno causato la morte di oltre 250 mila persone e la recente crisi sanitaria del virus Ebola, è stata la prima donna capo di Stato di un paese africano, Ellen Johnson Sirleaf, premio Nobel per la pace, che ha guidato il paese per due mandati, 12 anni.