Leggiamo, con un po’ di ritardo, l’intervista di Moni Ovadia sul Corriere della Sera a proposito delle comunali di Milano. Leggiamo anche le parole di commento di Anita Pirovano e di Mirko Mazzali di Sel, di Cristina Tajani e soprattutto di Pietro Bussolati, segretario del Pd di Milano.

Pur tenendo fermi alcuni principi forti di contenuto che Moni Ovadia ha giustamente sottolineato, ci sembrano sensati alcuni passaggi del segretario milanese del Pd. Ovviamente non siamo d’accordo sul fallimento dell’Altra Europa, lo siamo invece quando dice che «un’alleanza di governo della sinistra a Milano non può prescindere dalla presenza del Partito Democratico» dice Bussolati, che aggiunge: «Non penso sia oggi opportuno, come fatto in passato da molte forze della sinistra, far crescere l’orgoglio ‘anti-Pd’ per consegnare Milano alla Lega xenofoba e a un centrodestra ricompattato».

L’Altra Europa con Tsipras, a Milano, ha sempre lavorato politicamente per unire la Milano democratica, antifascista e antirazzista.

Lo ha fatto questa estate, quando Israele bombardava Gaza, andando in piazza con le Acli, l’Arci, la Cgil, Emergency e le altre associazioni e partiti che si sono ritrovati poi anche a Firenze a un Passo di Pace.

Lo ha fatto sabato scorso lavorando perché le parole d’ordine della manifestazione contro la presenza di fascisti e razzisti in piazza Duomo fossero inclusive e rimanessero nell’ambito dello scontro democratico e civile, per quanto duro, a differenza di quanto ha fatto la Lega che in piazza del Duomo civiltà e democrazia le ha negate con la sua xenofobia e i saluti romani.

Lo ha fatto portando in piazza tante e tanti milanesi. Lo ha fatto e lo sta facendo anche su un tema difficile come quello dell’Expo, preferendo costruire occasioni alternative alla mega-kermesse che possano palesarne le evidenti contraddizioni (stendendo qui un pietoso velo sulle vicende giudiziarie).

Siamo consapevoli del fatto che sia indispensabile, a Milano, una alleanza che comprenda tutte le forze della sinistra che sappia andare oltre e parlare anche a chi non attribuisce più un senso alla parola sinistra.
Ma proprio la manifestazione verde-bruna di sabato ha dimostrato che Milano ha bisogno di risposte se non si vuole che finisca in mano al populismo peggiore che imperversa in Europa.

È su queste risposte che dovremmo confrontarci e ragionare insieme. Perché noi crediamo ancora che – solo per fare un esempio – aprire più asili nido e scuole materne sia meglio (e più di sinistra) che non dare 80 euro alle neomamme lasciando che se la cavino da sole.

Pensiamo che sia riqualificando la scuola, l’università e la sanità, i trasporti e i servizi pubblici che si renda migliore la vita delle persone e si risponda quindi in modo efficace al populismo protofascista di Salvini.

Speriamo e crediamo che su questo a Milano si possa e si debba parlare e confrontarsi politicamente.

* Altra Europa con Tsipras – Milano