I Mondiali ogni due anni, un pezzo della riforma dei calendari internazionali del calcio da avviare entro il 2024. Se ne parla da un po’, ora ci sono dettagli più specifici sulla carta, come la concentrazione delle partite delle nazionali nella finestra di ottobre, evitando così diverse interruzioni ai campionati e alle coppe europee. E in questo disegno rientra l’idea della Fifa, appoggiata da 166 paesi, soprattutto da Nordamerica, Asia, Oceania, della Coppa del Mondo da disputare ogni biennio, anziché ogni quattro anni: obiettivo più partite di qualità e meno partite in generale, che è poi la richiesta di un po’ tutte le parti in gioco, dai calciatori alle società, che si va ad arenare quando si tratta di rinunciare a una parte di introiti. Secondo il progetto della Fifa, a giugno ci sarebbe la fase finale del torneo. La riforma svuoterebbe di ogni significato, anzi eliminerebbe del tutto altre competizioni internazionali come gli Europei, la Coppa America, la Coppa d’Africa. Per questo motivo l’Uefa, il Sudamerica e le leghe nazionali si sono messe di traverso, perché il rischio concreto è che una rivoluzione copernicana del calendario metterebbe in pericolo sicure fonti di guadagno. Di sicuro, l’idea di rivedere il calendario non è più rimandabile.

SI GIOCA EFFETTIVAMENTE troppo e il trend è tale da almeno dieci anni, come ricordato ieri da Pep Guardiola, allenatore del Manchester City. I calciatori, lautamente remunerati e tra gli attori che meno hanno pagato la crisi finanziaria del calcio dettata dalla pandemia, sono sballottati in poche ore da continenti diversi e spediti in campo. E quindi, furia di infortunati e perdita di qualità e appeal di partite attese, tipo Napoli-Juventus che si gioca questa sera alle 18 senza i sudamericani della squadra bianconera, perché in arrivo in queste ore dalle partite di qualificazione ai mondiali del Qatar del prossimo anno. In ogni caso, il tavolo è aperto, si dovrebbe decidere entro il congresso della Fifa del 2022, in cui Europa e Sudamerica (contrarie) dispongono di 65 voti su 211, poi ci sono i voti dell’Africa, 54, che sono segnalati a un passo dalla Fifa, perché il suo presidente, Gianni Infantino, è anche membro del CIO. E a tal proposito, l’aggiunta sul calendario di un’edizione della Coppa del Mondo di calcio quanta attenzione mediatica (e sponsor) potrebbe sottrarre alle Olimpiadi? Ogni soluzione è possibile nei prossimi mesi, ovviamente per la riforma del calcio dovrebbero esserci delle sinergie che sembrano saltate dal varo della Superlega fantasma. Ancora ieri il numero uno dell’Uefa, Aleksandr Ceferin, si è scagliato contro le partecipanti della Superlega, Real Madrid, Barcellona, Juventus, in particolare, con i loro “dirigenti incompetenti che hanno provato a uccidere il calcio”, sottolineando l’incongruenza della posizione del Real, indebitato, bisognoso dei fondi della Superlega per restare a galla e che qualche giorno fa ha offerto 180 milioni di euro per sfilare Mbappè dal Paris Saint Germain.