La punizione a effetto calciata dai limiti dell’area di rigore, si è infilata all’incrocio dei pali, questa volta l’ha tirata la polizia francese e a restare inerme è Michel Platini, estroso ex calciatore della Juventus dal 1982 ql 1987 e beniamino di Gianni Agnelli, oltre che della tifoseria bianconera, ma soprattutto ex numero uno dell’Uefa, il massimo organo del calcio europeo dal 26 gennaio 2007 all’ottobre 2015, quando fu costretto a dimettersi per false consulenze fornite alla Fifa. Ieri è stato fermato e condotto negli uffici della polizia di Nanterre, dove è stato interrogato in merito all’indagine aperta dalla Procura nazionale per i reati finanziari. Con Le Roi, come veniva chiamato dai suoi beniamini italiani e francesi, sono stati posti in stato di fermo Sophie Dion consigliera per lo Sport di Nicolas Sarkozy, quando era presidente della repubblica e Claude Guèant, ex ministro dell’Interno ed ex segretario generale durante la presidenza di Sarkozy, che è stato interrogato e poi rilasciato a piede libero. L’accusa è di corruzione per aver favorito l’assegnazione al Qatar dei prossimi mondiali di calcio, che si svolgeranno nel 2022. La Procura nazionale francese indaga in particolar modo sul pranzo che si svolse il 23 novembre del 2010 all’Eliseo, al quale presero parte Sarkozy, Platini, l’attuale emiro del Qatar Tamin Ben Hamad Al Thani e il primo ministro qatariota di allora Hamad Ben Jassem, oltre a Dion e Guéant.

I CONVENUTI seduti intorno al tavolo da pranzo, secondo le fonti che hanno portato al fermo di polizia, cercarono di convincere Platini, quale numero uno della Uefa ad esercitare tutta la sua influenza perché i voti allo scrutinio confluissero a favore del Qatar, per l’assegnazione del mondiale del 2022. In cambio gli emiri qatarioti avrebbero promesso ingenti investimenti in Francia. Il primo segnale concreto dello scambio di voto, fu nei mesi successivi l’acquisto del Paris Saint Germain, la squadra della capitale francese, da parte degli emiri del Qatar, che lanciarono immediatamente la campagna acquisti più costosa che mai si sia vista in Francia, per portare la squadra ai livelli alti e competere in Europa con il Real Madrid, il Barcellona e il Manchester United.
Michel Platini iniziò la scalata alla direzione della Fifa, il massimo organo mondiale del calcio e forse sarebbe riuscito a sedersi sullo scranno più alto allora occupato da Blatter, se un’ indagine targata Cia non avesse fornito tutti gli elementi che dimostravano atti di corruzione del numero uno della Fifa, che aveva pagato a peso d’oro a Platini inesistenti consulenze. Per quegli atti, Blatter si dovette dimettere e a Platini furono inflitti otto anni di squalifica, ridotti poi a quattro da scontare fino a ottobre 2019.

IL QATARGATE, nato al tavolo da pranzo dell’Eliseo, secondo un’inchiesta condotta da France Football nel 2013, avrebbe coinvolto anche altri dirigenti del calcio mondiale, europei, africani, asiatici e sudamericani, che avrebbero ceduto alle offerte allettanti degli emiri qatarioti attraverso sponsorizzazioni e partite amichevoli con compensi spropositati, come accertò la commissione etica interna alla Fifa, che per recuperare la propria immagine non esitò a svelare i compensi gonfiati. Ecco alcuni esempi: il Qatar sponsorizzò il congresso della Concaf, la Confederazione del calcio africana con un finanziamento di 1,25 milioni di euro, ottenendo in cambio di poter parlare direttamente con i delegati africani, quattro dei quali sedevano ai vertici della Fifa, per promuovere la candidatura del Qatar ai mondiali del 2022. Due settimane prima del pranzo all’Eliseo, il Qatar in cambio di una partita svoltasi a Doha tra il Brasile e l’Argentina, sborsò 7 milioni di euro a ciascuna delle due federazioni. Platinì fu oggetto di indagine anche per un incontro avuto nel 2012 con il presidente della confederazione calcio asiatica Mohamed Bin Hammam, svoltosi a Zurigo la settimana dopo il pranzo dell’Eliseo. Le Roi smentì che si fosse parlato dei mondiali del 2022, Mohamed Bin Hammam poche settimane dopo fu radiato a vita dalla Fifa. Sembra che Mohamed Bin Hammam avesse mediato con il presidente della federcalcio thailandese Worawi Makudi una maxi fornitura di gas a prezzi scontati tra la Qatargas e la compagnia energetica della Thailandia Ptt. Platini ha sempre sostenuto che il suo voto a favore del Qatar voleva favorire lo sviluppo del calcio nel paese arabo.

IL CALVARIO giudiziario dell’ex calciatore juventino iniziato nell’ottobre del 2015, tre mesi dopo aver annunciato la sua candidatura contro Blatter alla presidenza della Fifa, sembrava essersi concluso un anno fa quando la magistratura elvetica ha scagionato Platini da tutte le accuse. Ora il fermo della polizia francese: un «gol» che forse metterà definitivamente fuorigioco Platini, oppure Le Roi saprà andare ai tempi supplementari?