In 5mila hanno manifestato domenica a Chisinau, capitale della Moldavia, in favore di un avvicinamento alla Russia. A tre giorni dal summit di Vilnius e dopo la grande manifestazione europeista del 3 novembre, sono scesi in piazza quei moldavi che, più che a Bruxelles, guardano a Mosca. La Moldavia è chiamata all’appuntamento di Vilnius, dove si terrà il summit sul Partenariato orientale tra l’Unione europea e i suoi vicini a est e saranno discusse i nodi sul percorso del paese verso l’Accordo di Associazione con l’Ue e l’abolizione del visto per i moldavi in possesso di passaporto biometrico. A sfilare con bandiere russe e ritratti di Brezhnev quella parte di popolazione che parla russo, rimpiange il passato sovietico e vede la vicinanza politica con Mosca una vocazione naturale del paese. Dopo il clamoroso dietrofront della vicina Ucraina, che a una settimana dal summit ha sospeso i negoziati per la firma dell’Accordo di Associazione, l’ex presidente Vladimir Voronin, il cui partito comunista ha organizzato la manifestazione, ha dichiarato che anche Chisinau dovrebbe fare come Kiev e dire addio all’Europa. La Russia, che insiste per un ingresso nell’ Unione doganale e futura Unione eurasiatica, ha evocato con Chisinau lo spettro scessionista della Transnistria.