Il bilancio mentre scriviamo è di almeno 4 morti e 9 feriti (21 secondo fonti del Madina hospital), tra i civili in via Maka Al-Mukarama, strada molto frequentata, piena di hotel e supermarket, che porta al palazzo presidenziale di Mogadiscio.

Tutte vittime dell’esplosione di un’autobomba a cui è seguita una sparatoria tra un commando di uomini armati che avrebbe aperto il fuoco sull’auto di un funzionario governativo – rimasto ferito – e la sua scorta. A rivendicare l’attacco è stato – attraverso il portavoce Abdiasis Abu Musab – il gruppo al-qaedista somalo degli Al-Shabaab responsabile di diversi attentati nella capitale somala e di una guerra aperta contro il governo. Il più recente a novembre scorso contro l’hotel Sahafi, frequentato da parlamentari e funzionari di governo.

Il Dipartimento di Stato americano ha stanziato ricompense per 27 milioni di dollari a favore di chiunque fornisca informazioni su 6 top commander degli Al-Shabaab. Di questi 6 milioni per informazioni sul leader del gruppo, Abu Ubaidah, succeduto nel 2014 a Ahmed Godane ucciso in un raid degli Usa. Più di 80 informatori hanno già incassato circa 125 milioni di dollari del Rewards for Justice Program per aver fornito “informazioni utili che hanno portato terroristi dietro le sbarre o impedito atti di terrorismo internazionale”