Davanti alla sede del Partito democratico di via del Nazareno, a Roma, alle 9 di ieri mattina è improvvisamente comparso un gruppo di ragazze e ragazzi. Alcuni avevano dei grandi cartelli: «Leggi sicurezza = 4 anni di carcere se sei senza casa e occupi un immobile»; «Nell’ultimo anno 92 femminicidi e 5 persone trans uccise. Sicurezza per chi?». In sei, divisi per coppie di due, indossavano le maschere di Zingaretti, Minniti e Orfini. Ognuno di loro ha risposto alle domande di un improvvisato intervistatore con parole usate realmente dai tre esponenti politici. Dietro, intanto, veniva sollevata una scritta con la data della dichiarazione.

ZINGARETTI, 12/7/2019: «La legge Bossi-Fini va abrogata. Bisogna potenziare i corridoi umanitari e puntare alla chiusura dei campi in Libia». Zingaretti, 05/10/2019: «Il decreto rimpatri? L’idea mi sembra buona». Minniti, 08/02/2018: «Accordo con Libia? Patrimonio dell’Italia». Minniti, 19/10/2019: «È il momento di svuotare i centri di accoglienza libici». Orfini, 22/09/2017: «Con Minniti norme sull’immigrazione più giuste». Orfini, 24/05/2018: «Minniti sui migranti ha sdoganato la destra».

«SIAMO QUI PER SEGNALARE l’iprocisia del Pd e le sue posizioni contraddittorie sui diritti dei migranti», spiega Francesco, della rete Energie in movimento. La perfomance promuove il corteo nazionale che sfilerà sabato prossimo a Roma, con partenza alle 14 dal Colosseo. La manifestazione è indetta dalle principali organizzazioni di movimento e sta raccogliendo numerose e variegate adesioni. Al momento sono 152. A spazi sociali, movimenti per il diritto all’abitare e sindacati di base (Usb, Clap, Adl, Cobas), si sono unite le missioni umanitarie di Mediterranea e Sea-Watch, associazioni come Arci, ong come Un ponte per, collettivi studenteschi e comunità migranti.

IL PUNTO DI CONVERGENZA tra tutte queste realtà è la richiesta di eliminare le leggi sulla sicurezza volute da Salvini. Cancellarne qualche articolo o modificare le due criticità sottolineate dal presidente della Repubblica non basta. «Non si può pensare che diminuire le multe alle navi che salvano vite nel Mediterraneo sia una conquista, o che prevedere una gradazione nell’ammenda per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale sia il risultato cui auspicare – sostengono gli attivisti – Le leggi a nome Salvini vanno abolite in toto». La mobilitazione chiede anche di aprire i porti, chiudere i centri di permanenza e rimpatrio e regolarizzare tutte le persone migranti.