Hanno trovato la porta sfondata e una firma inequivocabile. Giovedì mattina ad aspettare i ragazzi del centro sociale Catai di Padova c’erano svastiche sui muri e una grossa croce celtica a terra, dipinte con le bombolette trovate nella stanza dove solitamente avvengono i dibattiti, i cineforum e le tante iniziative politico culturali del Catai.

L’irruzione è avvenuta nella notte tra il tra il 19 e il 20 dicembre, lo spazio sociale è la sede di Potere al Popolo in città. “Già due settimane fa avevano bruciato le locandine fuori dalla porta, ma non gli avevamo dato troppo peso. Ma un’infrazione così a Padova negli ultimi anni non si era mai vista”, dichiara Luca Lendaro del collettivo Catai, da poco eletto rappresentante del Veneto nel coordinamento nazionale di Potere al Popolo.

Per oggi è stata indetta dal Catai e da Potere al Popolo una manifestazione antifascista: alle 18 ritrovo alla sede del centro sociale a Ponte San Leonardo 1, e poi corteo dalle 20 per le strade della città fino ad arrivare a piazza dei Signori.

“Episodi di fascismo stanno diventando sempre più frequenti, per questo c’è bisogno di dare un segnale forte. Il fascismo attecchisce dove c’è un impoverimento diffuso, dove dilaga lo sfruttamento del lavoro: dobbiamo quindi lottare tutti: prima le classi popolari”, ribadisce Lendaro. In poche ore sono già arrivate le adesioni delle organizzazioni studentesche, di rifondazione Comunista e degli altri spazi sociali cittadini. Lo slogan sarà: “Sorridere: un altro modo per scoprire i denti”. Alla violenza i ragazzi del Catai rispondono con bandiere, canti e striscioni e il sorriso coraggioso di chi non si lascia intimidire.