«Non vogliamo essere protezionisti ma ci riserviamo il diritto di esserlo se il commercio non è libero ed equo, il nostro approccio è per un commercio più equilibrato». È il chiaro messaggio inviato dal segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin in conferenza stampa, ieri, al termine del G7 Finanze di Bari.

«Pensiamo che la crescita degli Usa possa essere un bene anche per altri paesi» ha aggiunto, confermando la linea dura scelta dall’amministrazione di Donald Trump nei rapporti con i partner commerciali degli Stati Uniti.

Toccando il tema della revisione del Nafta, Mnuchin ha ricordato come «ci sono già state discussioni preliminari molto produttive con Canada e Messico: per noi sono partner molto importanti, che cercano il nostro stesso risultato». «Il presidente Trump – ha ricordato poi il segretario al Tesoro Usa – ha deciso di non revocare il trattato e pensiamo che alla fine si arriverà a una soluzione win-win per tutti».

Quanto al tema web tax – il più «caldo» del vertice dei Sette Grandi – Mnuchin ha confermato che una prima via si è comunque aperta: «Abbiamo avuto – ha detto – una discussione molto produttiva sul tema generale della tassazione nei diversi paesi. In particolare sull’economia digitale, c’è molto lavoro ancora da fare, avremo altre discussioni nell’ambito del G7». Insomma, il problema c’è, ma è rinviato alle prossime sessioni.