Che cagnara. Politici, preti, imam, mezzibusti, bellimbusti, leoni da tastiera, pecore da touch-screen, sovranisti, onanisti… tutti a chiedersi: ma la conversione di questa benedetta ragazza sarà stata spontanea? Sveglia gente, scendete dal fico e aprite un libro di storia: le conversioni spontanee non esistono! Prendete quella di Paolo di Tarso meglio noto col prefisso San: folgorato sulla via di Damasco, accecato da luce divina, disarcionato da cavallo e schiantato al suolo… e cos’altro dovevano fargli? Magari tagliargli la testa come ad Anna Bolena; è quello che deve aver pensato Caterina Parr, sesta moglie di Enrico VIII, che da protestante praticante pensò bene di farsi anglicana fervente per preservare il decolté. E se non li puoi convertire uno ad uno allora fai come Carlo Magno: accoppi 4.500 pagani in una botta sola e poi vedi come gli altri Sassoni si mettono tutti in fila per l’eucarestia come noi oggi davanti ai supermercati. In tempi più recenti uno come Charles Manson, vero figlio di puritana, finisce in prigione per qualche furtarello e ne esce… satanista: pensate che devono avergli fatto in galera quei demoni! per non parlare dei milioni di dollari sfilati a Tom Cruise mentre si convertiva a Scientology o delle angherie di Emilio Fede che spinsero il povero Paolo Brosio tra le braccia della madonna di Medjugorje. Fede scaccia Fede. E Silvia Romano? Le pressioni subite dalla ragazza non sono certo state di poco conto. In ambienti dell’intelligence turca si mormora infatti del famigerato «trattamento lodovico», lo stesso riservato dalla polizia al violento Alex nel film Arancia Meccanica, ricordate? il giovane drugo è costretto a tenere gli occhi sempre aperti davanti a uno schermo dove scorrono senza sosta scene di violenza brutale montate su musiche di Beethoven. E così il ragazzo è convertito al pacifismo. Ebbene, pare che gli jihadisti abbiano per diciotto mesi imposto alla povera cooperante di Milano non meno brutali visioni: Matteo Salvini che bacia rosari e crocifissi, Matteo Salvini che sventola crocifissi e immaginette della madonna, Matteo Salvini in piena pandemia che vuole affollare le chiese… il tutto con le canzoni di Iva Zanicchi sparate in cuffia. Nessuna meraviglia dunque che la poverina abbia abbracciato la fede rivale e a tutt’oggi, a una sola nota d’un pezzo della Zanicchi preferisca 24 ore di filato del più stonato muezzin di Mogadiscio. Quando si dice la sindrome di «sto colma».