I poliziotti francesi si rendono protagonisti di «molestie» e «intimidazioni» per «ostacolare le attività umanitarie» dei volontari che sostengono i migranti al confine con l’Italia: la denuncia dell’ong Human Rights Watch (Hrw) è contenuta in un report di 80 pagine  intitolato Subject to Whim: The Treatment of Unaccompanied Migrant Children in the French Hautes-Alpes (In balia di un capriccio: il trattamento riservato ai migranti minorenni non accompagnati nel dipartimento francese delle Alte Alpi),realizzato tra gennaio e luglio 2019 e pubblicato ieri, ma già anticipato qualche giorno fa da Le monde.

La relazione dell’organizzazione non governativa fornisce anche copiosa documentazione sui respingimenti di «minori non accompagnati» rispediti arbitrariamente dalla Francia in Italia violando il regolamento che impone di dare assistenza ai minorenni dopo averne accertato l’età. Sotto accusa anche il procedimento per accertare l’età dei migranti, condotto senza «neutralità e compassione» e spesso ultimato con valutazioni errate e dunque con l’espulsione dei minori dai rifugi di emergenza, anche quando questi chiedono una revisione del loro caso da parte di un giudice.

Contro i volontari delle ong che aiutano i migranti, la polizia di frontiera francese usa metodi intimidatori, «mette loro i bastoni fra le ruote» e «ostacolare le loro attività», accusa ancora Hrw, non solo sulle Hautes-Alpes, ma anche a Calais (come già denunciato da Amnesty International, dal difensore dei diritti francese e da relatori speciali delle Nazioni Unite). I volontari sarebbero oggetto di continue perquisizioni, interrogatori prolungati e multe per presunte infrazioni al codice della strada.
Hrw, che si rivolge all’Unione Europea, e ai governi italiano e francese per ottenere il rispetto delle regole internazionali e delle leggi, chiede ora un’inchiesta.