Con i pastori senza se e senza ma. La rivolta degli allevatori sardi contro gli industriali caseari che pagano il latte a un prezzo da fame si allarga ancora. Ieri studenti e minatori sono scesi in piazza a migliaia come non si vedeva da anni. In molti comuni gli uffici sono rimasti chiusi e i commercianti, seguendo l’esempio degli esercenti di Nuoro che l’altro ieri erano in serrata, hanno abbassato le saracinesche. Dal Nord al Sud, lenzuola bianche sono state esposte alle finestre e ai balconi, nei centri storici delle città come sulle piazze dei centri più piccoli. I pastori, che nella sesta giornata consecutiva della loro rivolta hanno continuato a bloccare strade e sversare latte sull’asfalto, non sono soli.

A Cagliari duemila ragazzi di tutte le scuole si sono ritrovati davanti al liceo classico Siotto per sostenere la lotta degli allevatori. Il corteo è partito poco dopo le 9. In testa al serpentone due striscioni con le scritte: «Studenti solidali con i pastori in lotta» e «Pastores no t’arrendas» (Pastori non arrendetevi). In una festa di cori e fischietti, il corteo ha raggiunto il palazzo del consiglio regionale, dove gli studenti si sono uniti al presidio dei pastori.

Corteo anche a Sassari. Almeno tremila persone si sono radunate in piazza Italia per manifestare solidarietà ai pastori in lotta. Davanti alla sede della prefettura, insieme con tantissimi ragazzi delle scuole superiori, c’erano anche molti cittadini e i minatori dei pozzi di bauxite di Olmedo, un piccolo paese dell’hinterland sassarese, con lo striscione «Siamo tutti figli di pastori».

La Coop viene incontro alla protesta e assicura che riconoscerà ai fornitori del prodotto Coop un valore all’acquisto del pecorino romano in grado di assicurare agli allevatori il prezzo di 1 euro al litro (è in base al basso prezzo di mercato del pecorino romano che gli industriali caseari hanno fissato il valore commerciale di un litro di latte al minimo storico di sessanta centesimi).

Piazze piene e fronte politico in movimento. Ieri pomeriggio in Regione, convocato dalla giunta, si è svolto un incontro che doveva affrontare i problemi sollevati dalla protesta dei pastori. Ma gli allevatori hanno polemicamente disertato l’appuntamento. E così ha fatto anche la Coldiretti. Insieme con il presidente della giunta si sono seduti al tavolo i rappresentati degli industriali e delle associazioni di categoria Copagri, Confagricoltura e Cia, dalle quali però i pastori non si sentono rappresentati. Senza gli allevatori, il vertice non ha di fatto concluso nulla.

A Roma, invece, il ministro dell’agricoltura leghista, Gianmarco Centinaio, punzecchia Salvini: «Sto attendendo – fa sapere – che il ministro dell’interno ci dica quali sono le sue proposte. Io sul tavolo ho messo le indicazioni condivise con i pastori durante l’incontro del premier Conte lunedì scorso a Cagliari. La situazione specifica la si può risolvere anche in tempi stretti, ma sono convinto che sia necessario fare un ragionamento a medio-lungo termine, per evitare di tamponare oggi e poi ritrovarsi i pastori in piazza fra sei mesi».

Le parole di Centinaio contengono una neanche troppo velata polemica con Salvini. Dopo che Conte, al termine del suo blitz di lunedì a Cagliari, aveva convocato un incontro tra industriali e pastori al ministero per l’agricoltura il 21 febbraio, ieri Salvini ha platealmente giocato d’anticipo sul presidente del consiglio. Dopo aver incontrato una delegazione di allevatori sardi al ministero degli interni, infatti, il leader leghista ha convocato un vertice tra caseari e allevatori per oggi al Viminale, dicendosi sicuro di essere in grado di risolvere il problema del prezzo del latte già questa mattina. Il 24 si vota e il leader leghista approfitta dello stordimento dei 5Stelle per accaparrarsi la Regione.

In una mobilitazione che si sta allargando a macchia d’olio, ieri la protesta dei pastori è proseguita in tutta l’isola. Un nuovo imponente blocco stradale è stato messo in atto sulla statale 131, invasa da trattori, camion e manifestanti al bivio di Sologo, nel territorio di Lula, tra Nuoro e Siniscola dal chilometro 50 al km 83. Entrambe le carreggiate sono state chiuse al traffico; impossibile passare per la presenza di centinaia di persone e di mezzi pesanti messi di traverso sulla carreggiata.

Anche a Orgosolo, nel Nuorese, i pastori hanno dato vita a un’imponente manifestazione nella zona industriale all’ingresso del paese, lungo la provinciale che collega il centro barbaricino a Nuoro. Attività commerciali chiuse e niente lezioni nelle scuole. I pastori hanno riversato il latte nelle strade e bloccato alcuni camion all’entrata del paese. La rivolta continua.