Sono quattro gli indagati per minacce aggravate per le mail arrivate a Roberto Speranza tra l’ottobre 2020 e il gennaio scorso: «Invece che il lockdown ti ammazziamo la famiglia, tu vuoi affamare l’Italia». Oppure: «Noi prima o poi ammazziamo la tua famiglia e ti spelliamo vivo», «la pagherete cara per tutto il terrore che state facendo».

L’indagine della Procura di Roma ieri ha portato a una serie di perquisizioni: i carabinieri hanno acquisito computer e telefonini degli indagati. Gli investigatori vogliono accertare se tra i quattro ci sia un collegamento. Un’altra indagine era stata già aperta per le minacce e gli insulti social rivolti a Mattarella e, durante il primo lockdown, a Conte.

Moltissimi gli attestati di solidarietà arrivati al ministro. Proprio ieri, invece, Salvini, rispondendo a Speranza che lo invitava a non «soffiare sulle inquietudini della gente», ha aperto l’ennesima polemica tutta propagandistica sulle misure contro la pandemia, sostenendo che «tenere chiusa l’Italia» in aprile senza tenere conto delle indicazioni della scienza sarebbe «sequestro di persona». E accusando il ministro di voler chiudere «per una scelta ideologica».