Confermata la presenza a «Che Tempo che fa», la trasmissione di Fabio Fazio su Rai Uno, di Mimmo Lucano nonostante l’opposizione della Lega. Lo si è letto nella scaletta del programma inviata dalla Rai ieri sera alle redazioni giornalistiche. I membri della commissione di vigilanza Rai della Lega avevano chiesto di cancellare la partecipazione di Lucano. Se fosse passata, sarebbe stata la seconda censura del «modello Riace sul servizio pubblico. Da mesi la Rai blocca la fiction sul sistema d’accoglienza sperimentato nel borgo calabrese, protagonista Beppe Fiorello. Contro questa eventualità hanno tuonato la Federazione Nazionale Stampa Italiana e l’Usigrai: «I partiti non possono e non devono decidere chi può e chi non può essere ospite di una trasmissione». I sindacati hanno rinnovato la richiesta di trasmettere la fiction e garantire a Lucano lo spazio in tv.

«Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai», sostengono Paolo Tiramani e Massimiliano Capitanio (Lega). «Se questo è il criterio, chiederei alla Rai di far sparire dagli schermi Salvini ed i dirigenti Lega. #49 milioni» ha scritto su Twitter il capogruppo in Vigilanza Davide Faraone (Pd). Sulla stessa linea Enza Bruno Bossio: «La Lega vuole limitare la libertà di informazione e distruggere un modello di accoglienza che ha funzionato. Per questo vuole censurare l’intervista di Fabio Fazio a Domenico Lucano. Sono metodi di altre epoche storiche».

Continuano gli attestati di solidarietà al primo cittadino calabrese. Oggi è prevista una manifestazione a Catanzaro. Nei giorni scorsi i sindaci di Napoli e Palermo, insieme a quelli di diversi comuni più piccoli, avevano offerto ospitalità a Lucano, che però preferisce rimanere nella sua regione.

Da Sezano, provincia di Verona, l’Università del Bene Comune – iniziativa nata nel 2009 per promuovere la convivenza umana – ha annunciato di volergli conferire la laurea honoris causa in «Utopia».

Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre, a Roma, a piazza di Porta Maggiore, è comparso un enorme manifesto di sostegno al sindaco. Da un lato, Mimmo Lucano a pugno chiuso, in una foto scattata durante il corteo del 6 ottobre scorso, quando migliaia di persone manifestarono nel borgo calabrese. Dall’altro, una scritta a caratteri cubitali: «Quando la legge è ingiusta, disobbedire è un dovere».