Al primo voto di fiducia, posto ieri alla Camera sul decreto Milleproroghe, il governo Conte ha perso 21 consensi rispetto a quelli ottenuti all’insediamento.

Con 329 sì, 220 no e 4 astenuti, è stato così approvato il decreto che contiene, tra le altre norme, il taglio di oltre un milione di euro per la riqualificazione delle periferie, il ritorno dell’autocertificazione per l’obbligo vaccinale (che rimane) necessario per l’ammissione a scuola dei bambini, la riforma delle intercettazioni telefoniche e lo slittamento di quella del credito cooperativo.

Ora il testo dovrà tornare in terza lettura al Senato e dovrà essere convertito in legge entro il 23 settembre.

L’opposizione, che praticherà ostruzionismo, ha sollevato dubbi di legittimità sul modo in cui è stata posta la fiducia, decisa il giorno prima della pubblicazione in Gazzetta del testo del decreto.