Cinquecento studenti hanno protestato ieri contro l’introduzione del numero chiuso per le facoltà umanistiche alla Statale di Milano. Dopo alcune ore di presidio hanno interrotto la seduta del Senato accademico, chiamato a discutere l’introduzione della misura, e contestato il rettore dell’ateneo, Gianluca Vago. «I dipartimenti sono contrari – sostiene Davide Quadrellaro, rappresentante nel dipartimento di filosofia per la lista Studenti Indipendenti Statale – Il numero chiuso è figlio di una logica che considera la formazione universitaria un privilegio per pochi». «L’Università è innanzitutto luogo del sapere e dell’alta formazione scientifica e culturale, nessuno può limitarne l’accesso, soprattutto quando è ormai chiaro che il nostro Paese vive una vera e propria emergenza università a partire dalla crisi delle immatricolazioni e dal basso numero di laureati. Ridicolo e paradossale che si torni a parlare di numero chiuso» sostiene Flc-Cgil. Il Senato accademico è stato sospeso per la protesta. Nei giorni scorsi i docenti hanno tenuto lezioni di protesta in piazza.

Per gli studenti la partita in gioco è più ampia dell’introduzione del numero chiuso nelle facoltà umanistiche. Questa decisione andrebbe di pari passo col trasferimento delle facoltà scientifiche ad Expo. Una manovra che comporterebbe una grossa spesa per l’ateneo a cui non è però possibile pensare di far fronte riducendo le risorse investite sulle altre facoltà.

I Collegi Didattici ed i Consigli di Dipartimento di Lettere, Storia, Filosofia e Beni culturali ed Ambientali si sono dichiarati contrari o si sono espressi per rimandare una simile decisione. Durante la commissione didattica del Senato Accademico del 9 maggio, il Rettore Vago ha affermato che il 16 maggio il Senato Accademico avrebbe votato per decidere se imporre o meno il numero chiuso ai Corsi di Laurea triennali della Facoltà di Studi Umanistici. “La maggior parte dei corsi ha il numero chiuso, filosofia e storia valgono quanto matematica e fisica”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.