Circa duecento minuti al termine, sull’onda lunga delle polemiche della finale di Coppa Italia. Milan e Inter si giocano lo scudetto, per i rossoneri c’è domani alle 18 l’ostacolo Atalanta che ha ripreso a correre nelle ultime settimane ed è in corsa per un posto in Europa League. Impegno più agevole solo in apparenza qualche ora dopo per i cugini nerazzurri (a Cagliari) che escono vincenti dalla Coppa Italia ma con l’acido lattico per la battaglia con la Juventus di pochi giorni fa, con appendice di accuse e polemiche.

QUATTRO PUNTI in due partite e sarà titolo a Milanello: per Pioli, i calciatori e l’area tecnica milanista diretta da Paolo Maldini è l’occasione di tornare ai vertici dopo un decennio, l’ultimo campionato è arrivato nel 2010 con Massimiliano Allegri in panchina, prima dei nove scudetti in fila per la Juventus e l’acuto dello scorso anno dell’Inter di Antonio Conte. Al Milan c’era, come c’è oggi con un peso diverso in campo, anche Zlatan Ibrahimovic, che è forse all’ultimo valzer con il calcio giocato. Insomma, le motivazioni per l’happy end non mancano certo ai rossoneri, così come ai nerazzurri alla rincorsa che per la prossima stagione dovranno rinunciare all’eroe di Coppa Italia, Ivan Perisic: il 33enne croato, assai polemico con la società, non rinnova e passa al Chelsea, che ha già accolto Lukaku la scorsa estate.

La finale di Coppa Italia in ogni caso ha lasciato diverse tracce e non solo per le immancabili polemiche arbitrali, in una stagione davvero complicata per i fischietti italiani.

IL DUELLO milanese per il tricolore non è l’unico verdetto che manca alla Serie A, che deve ancora designare le due squadre che vanno in Europa League. C’è un pacchetto di pretedenti che vede avanti di un paio di lunghezza la Lazio di Sarri ma ancora in corsa Roma (che può qualificarsi anche vincendo la Conference League, finale a Tirana con il Feyenoord), Fiorentina e Atalanta. E c’è ancora da scrivere il capitolo- salvezza, tutto in ballo tra Venezia, Genoa, Salernitana, Cagliari, con un po’ d’ansia anche per Sampdoria e Spezia.
La finale di Coppa Italia in ogni caso ha lasciato diverse tracce e non solo per le immancabili polemiche arbitrali, in una stagione davvero complicata per i fischietti italiani. Un video che ha fatto il giro dei social è andato a smentire Massimiliano Allegri che nel post-partita aveva denunciato di essere stato preso a calci da qualcuno della panchina interista: le immagini mostrano Mario Cecchi, uno degli assistenti di Simone Inzaghi, che lo sfiora appena, si gira immediatamente per scusarsi, mentre è il tecnico della Juventus che inveisce e gli impreca contro, per poi denunciare l’aggressione. Una figuraccia mediatica che testimonia l’elettricità ad alto voltaggio tra i bianconeri per una stagione in ogni caso deludente, senza trofei (non accadeva dal 2011), con il traguardo della qualificazione in Champions League ma con parecchi dubbi sul futuro a breve termine.
Negli spogliatoi ci sarebbe stato un scambio assai piccante di opinioni tra il presidente Agnellie il vicepresidente Nedved sull’operato sia di Allegri che della rosa juventina, poco all’altezza nella parte finale del campionato.