Come al solito Matteo Salvini si dice tranquillo ma il leader della Lega sa bene che la possibilità di evitare un nuovo processo per sequestro di persona – dopo quello che dovrà affrontare per la vicenda della nave Gregoretti – dipende da un solo voto, quello dell’ex 5 Stelle Michele Giarrusso. Oggi la Giunta per le Immunità del Senato deciderà se dare seguito o meno alla richiesta del Tribunale dei ministri di Palermo che chiede di processare l’ex ministro dell’Interno per aver impedito, tra l’1 e il 20 agosto dello scorso anno, lo sbarco di 164 migranti dalla nave Open Arms dell’omonima ong spagnola. Dopo due mesi di stop a causa dell’epidemia di coronavirus, ieri pomeriggio la Giunta ha ripreso i lavori per un ulteriore esame della documentazione inviata dai magistrati siciliani, prima di arrivare al voto previsto per le 11 di oggi. «Come andrà? Difficile fare previsioni», commenta a fine seduta il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri. Nella relazione presentata ai componenti l’organismo parlamentare, Gasparri si già è pronunciato contro l’autorizzazione a procedere dicendosi convinto che quella di impedire lo sbarco dei migranti fu una decisione assunta collegialmente dal governo (all’epoca dei fatti a maggioranza gialloverde con premier Giuseppe Conte). «Ci sono stati interventi che hanno confermato sostanzialmente le posizioni della vigilia, però vedo che c’è una riflessione intorno ai temi della mia relazione», ha concluso Gasparri.

Dei 23 senatori che compongono la Giunta i 5 della Lega, i 4 di Forza Italia, il senatore di Fratelli d’Italia e quello delle Autonomie hanno già detto che voteranno contro. In tutto 11 voti. E 11 voti sono anche quelli di chi (M5S, Pd, Leu, Misto e Iv) voterà a favore dell’autorizzazione a procedere. Resta, appunto, l’incognita Giarrusso che dopo aver votato la sfiducia al ministro della Giustizia Bonafede adesso potrebbe fare un regalo alla Lega magari per sancire in questo modo il passaggio al Carroccio. «Come voterò la saprete domani», tagliava corto ieri sera il senatore siciliano a quanti gli chiedevano se avesse preso una decisione.