Una donna incinta e il suo compagno sono stati soccorsi ieri da una motovedetta della Guardia costiera italiana che li ha prelevati dalla nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranée. Un bambino di otto anni «in condizioni mediche critiche» è stato invece trasferito insieme alla sua famiglia dalla nave Sea Watch 3 a Malta con un elicottero inviato dalle autorità della Valletta. La donna e il bambino con i loro famigliari sono gli unici che sono riusciti finalmente a toccare terra dopo giorni trascorsi in mare. Altri 800, 553 sulla Ocean Viking e 257 sulla Sea Watch 3, restano in attesa di un porto sicuro nel quale poter sbarcare. Attesa che si prolunga da giorni mentre dopo essere astati soccorsi in mare dalle due ong, uomini, donne e bambini si trovano sul ponte delle navi «sotto il sole», hanno denunciato ieri i volontari che si trovano a bordo.

Per fortuna nella notte la Guardia di finanza è intervenuta in soccorso di altri 424 migranti che si trovavano da ore in zona Sar maltese. Tutti sono stati portati a Lampedusa dove il sovraffollamento dell’hotspot di contrada Imbriacola ha raggiunto ormai livelli insostenibili: fino a ieri erano presenti 1.400 migranti a fronte di una capacità massima di 250 posti. In serata 160 sono stati trasferiti con un traghetto a Porto Empedocle.

Secondo i dati forniti dal Viminale dal primo gennaio fino a ieri sono arrivati in Italia 29.968 migranti, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso quando ne vennero registrati 14.658. Numeri che non dovrebbero suscitare nessun allarme e che un Paese come l’Italia può tranquillamente gestire. Ma che invece vengono utilizzati da Matteo Salvini per i suoi attacchi contro il governo – sostenuto anche dalla Lega – e in particolare contro la ministra Luciana Lamorgese. «Non penso che dopo il Covid ci si possa permettere 1.500 sbarchi al giorno, anche perché ricordo che mentre si chiede il Green pass per andare in pizzeria, coloro che sbarcano arrivano nel paese no vaccinati e spesso scappano dai centri e girano», ha detto il leader della Lega.

Sono giorni che Salvini preme sul premier Mario Draghi per un cambio di passo nelle politiche sull’immigrazione, magari tornando a chiudere i porti alle navi delle ong come succedeva quando ai vertici del Viminale c’era lui. E poco importa se si tratterebbe di una misura del tutto inutile visto che la maggior parte delle persone che arrivano in Italia lo fanno autonomamente. Per questo vorrebbe che Draghi togliesse alla Lamorgese la delega all’immigrazione affidandola a un suo fedelissimo come il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni.

A quanto pare, però il premier non ha nessuna intenzione di cedere alle richieste del suo alleato più recalcitrante e questo non fa che aumentare l’irritazione del leghista, che dopo essersi dichiarato pronto a lasciare il governo, salvo poi fare subito marcia indietro, ha infine detto di aspettarsi novità entro il mese di agosto.