Un pessimo regalo a 18mila dipendenti e un buon invito al ragionamento a chi pensa che l’economia dell’internet sia esente dall’utilizzo di carne viva e forza lavoro. In soldoni, Microsoft licenzierà entro il giugno del 2015, 18mila suoi dipendenti. Si tratta della più imponente ristrutturazione di Microsoft in 39 anni di storia. E a dimostrazione della follia dell’attuale prepotenza del capitalismo finanziario, alla notizia dei licenziamenti il titolo in borsa è cresciuto del 2,90%.

L’azienda di Redmond, da cinque mesi nelle mani di Satya Nadella, ha ormai solo il 14% del mercato dei sistemi operativi, da sua stessa ammissione, se consideriamo anche gli smartphone. Un ex monopolio alle prese con una ristrutturazione necessaria, dal punto di vista aziendale, per stare al passo con i tempi. «Mobile first, cloud first», ripete l’ad Nadella. E non a caso questi licenziamente seguono l’acquisizione della Nokia Nokia Devices and Services. Proprio questa operazione porterà all’eliminazione di circa 12.500 posti come risultato delle sinergie con la divisione Nokia.

Le azioni – secondo quanto comunicato da una nota aziendale – dovrebbero essere avviate entro il prossimo 31 dicembre e completate entro il 30 giugno 2015. Il gruppo prevede di sostenere, in base al piano, oneri ante imposte fra 1,1 e 1,6 miliardi di dollari nei prossimi quattro trimestri. Di questi fra 750 e 800 milioni per costi di fine rapporto e fra 350 e 800 milioni di oneri patrimoniali. E Nadella in pieno stile «new guru digitale», ha spiegato in una lettera ai dipendenti le modalità e gli obiettivi della ristrutturazione, che saranno dettagliati il prossimo 22 luglio.

Il «riallineamento» della forza lavoro – ha spiegato – avverà in maniera «consapevole e trasparente» mentre la semplificazione delle operazioni punta a «ridurre i livelli di management e ad accelerare il flusso di informazioni e delle decisioni». Ma c’è di più. Ogni licenziamento deve trovare una sua giustificazione etica, morale, culturale.
Ed ecco la tirata dell’ad: «Le nostre ambizioni sono ampie e così deve essere il nostro desiderio di cambiare ed evolvere la nostra cultura». Microsoft – ha scritto Nadella – deve essere ossessionata dai clienti.

Lo stesso ad si dice «impegnato a fare di Microsoft il posto migliore per persone curiose e ambiziose per fare al meglio il loro lavoro». Certo, quelle che rimangono.

La prima risposta ufficiale a questo annuncio di Microsoft è arrivato dall’Unione europea. «Mi rammarico per il taglio annunciato; la ristrutturazione è una realtà ma deve essere fatta in modo responsabile, basato sul dialogo con le parti sociali e rispettando le leggi sulla consultazione dei lavoratori»: così si è espresso il commissario al lavoro Lazlo Andor, che ha chiesto di incontrare i rappresentanti di Microsoft «il prima possibile per avere più informazioni su tagli, misure per mitigare le conseguenze sociali e per capire come mobilitare fondi Ue a sostegno di chi ha perso il posto».

Il commissario Ue all’Occupazione ha già espresso la volontà a incontrare i vertici di Microsoft: «Ho chiesto di incontrare i rappresentanti il più presto possibile al fine di ottenere maggiori informazioni sugli esuberi programmati e sulle misure per alleviare le conseguenze sociali», ha spiegato andor.

Il commissario Ue intende anche «verificare come mobilitare i finanziamenti comunitari a sostegno dei lavoratori interessati» dai licenziamenti. Andor ha spiegato di prendere atto dell’impegno di Microsoft a lavorare con i rappresentanti dei lavoratori e dei governi interessati, «al fine di sostenere il reimpiego dei lavoratori interessati in altre parti della società o altrove».