Settantaquattro anni e non sentirli, facile se ci si chiama Mick Jagger. Così il «ragazzaccio» degli Stones, otto figli e un elenco di mogli, compagne e amiche infinito, può permettersi il lusso – nella settimana in cui Keith Richard ha confermato un nuovo album di inediti per la band (il primo in 12 anni) in preparazione, di annunciare e rilanciare nello stesso giorno (alla mezzanotte di ieri) due nuovi brani e relativi video.

Due pezzi decisamente politici – che suonano come una sorta di sintesi dell’operazione che Roger Waters ha fatto nel suo disco recente. Lo esplicita lo stesso front man degli Stones: «Le due tracce sono il risultato dell’ansia e della consapevolezza di non conoscere il cambiamento politico in atto. Ho iniziato a scriverli ad aprile e ho voluto che fossero pubblicati subito».

 

Il timore era che per un ritardo nell’uscita le due canzoni perdessero di impatto. Gotta Get a Grip è un pugno nello stomaco, blues elettrico con la voce di Mick distorta che racconta di guerra, Is e scandali politici – supportato da un bel video di Saam Farhmand con Jemima Kirke.

«Il messaggio cruciale del brano – sottolinea Jagger – penso che sia nonostante tutto quello che sta succedendo devi prendere in mano la tua vita, essere te stesso e cercare di creare il tuo destino». E un passo avanti ancor più deciso, Jagger lo fa con England Lost (video ancora di Farhmand con l’attore Luke Evans), dove utilizzando una metafora calcistica parla del suo paese in confusione tra Brexit e xenofobia. «Mentre scrivevo quel pezzo – spiega – sapevo che sarebbe stata qualcosa più del racconto su una squadra di calcio. Parla della consapevolezza di non sapere dove ci troviamo e della sensazione di insicurezza».

Per essere più diretto, ha chiamato Skepta, uno dei rapper londinesi che più stanno influenzando la scena hip hop: «Skepta è arrivato al momento giusto e mi sono innamorato del suo lavoro». Instancabile Jagger, ora riparte in tour con gli Stones: debutto il 9 settembre a Amburgo tappa italiana a Lucca il 23.