La notizia che il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso e di fatto sconfessato la sindaca leghista di Lodi Sara Casanova è arrivata da pochi minuti e Michela Sfondrini, del coordinamento Uguali Doveri, non trattiene la felicità. «Un momento meraviglioso – dice – Siamo soddisfatti e felici mi permetto di dire».

Ve l’aspettavate?
Eravamo ottimisti e fiduciosi e le ragioni che abbiamo sostenuto in giudizio ci sono state riconosciute pienamente dal giudice del tribunale civile di Milano. Ci abbiamo sempre creduto e quindi immaginavamo che potesse essere riconosciuta la giustezza della nostra posizione. Poi quando si va in giudizio non si sa mai cosa può succedere. Questo è un fronte nuovo, quello del riconoscimento del carattere discriminatorio. Quindi certezze non ce ne sono mai, ma eravamo fiduciosi.

Da quanto va avanti questa vicenda?
Noi abbiamo iniziato a seguirla ben prima che il caso scoppiasse. I tentativi che sono stati fatti di dialogo e di interlocuzione con l’amministrazione perché prendesse atto di ciò che stava facendo proprio nel momento in cui ha introdotto le nuove norme e le ha difese strenuamente contro tutto e contro tutti sostenendo che il regolamento era equo, sono falliti, ma noi non ci siamo arresi e ora è arrivato il giusto riconoscimento.

E quindi ora?
Il regolamento che disciplina l’accesso ai servizi a domanda individuale così come modificato nel 2017 e entrato in vigore coi suoi effetti con l’inizio dell’anno scolastico 2018-2019, dalla giunta Casanova è stato ritenuto discriminatorio. Il ricorso presentato dal coordinamento è stato accolto e quindi si dovrà tornare alle disposizioni precedenti che non discriminavano i cittadini stranieri non comunitari rispetto ai cittadini italiani e comunitari. Per noi è davvero un grande giorno e una grande notizia. Siamo davvero molto soddisfatti. Ora la collocazione nelle fasce di tariffaper l’accesso ai servizi scolastici dipenderà esclusivamente e per tutti dalla presentazione della dichiarazione Isee.

È il momento di festeggiare?
Certo. Questa sera (ieri, nda) sotto il Broletto (il palazzo municipale di Lodi, nda), è diventato un luogo simbolo, dove ci siamo trovati per tante manifestazioni per chiedere ascolto. È il luogo dove abbiamo fatto una manifestazione di dodici ore suonando il campanello del municipio per sei volte e non ci è mai stato risposto. Tra l’altro stasera (ieri sera nda) c’è il consiglio comunale e quindi gli amministratori saranno presenti. Insomma, proprio un bel giorno e un bel momento per farci sentire e festeggiare.