«Credo che Carlo Calenda faccia ancora parte della coalizione di centrosinistra per Roma, per vincere serve un fronte largo che vada dai centri sociali fino a lui. L’ho sempre pensato e credo sia ancora possibile». Amedeo Ciaccheri, classe 1988, presidente dell’VIII municipio di Garbatella, animatore del movimento ecologista di sinistra “Liberare Roma”, non si arrende all’idea di una corsa in solitaria di Calenda contro il Pd.

Dopo la candidatura a sindaco del leader di Azione, col Pd sono volati gli stracci. Lui non vuole le primarie.
«Sto ai fatti: una settimana fa abbiamo riunito finalmente il tavolo del centrosinistra per Roma e c’era anche Azione che ha aderito al percorso. Sulle primarie Calenda pone delle questioni tecniche sul come farle dentro una pandemia che devono essere considerate con attenzione. Si possono trovare dei meccanismi alternativi ai gazebo, o un sistema misto con una parte di voto online. In ogni caso vanno fatte e presto, non c’è tempo da perdere, non si può aspettare la primavera. Se negli Usa si vota per le presidenziali con il Covid, possiamo farlo anche a Roma. E non è vero che ai gazebo vincono le truppe cammellate. Nei municipi le abbiamo fatte e sono state grandi occasioni di mobilitazione. Possono vincere anche gli irregolari…».

Davvero crede che Calenda parteciperà? L’impressione è che lui non voglia l’imprinting del centrosinistra, ma una candidatura alla Macron, né di destra né di sinistra.
«A Roma, anche a causa della fiducia che Virginia Raggi ha tradito, c’è un immenso bisogno di ricostruire una connessione sentimentale con la città, dunque è giusto che chi si candida si rivolga a tutti i cittadini. Detto questo, tutti dobbiamo abbassare i toni. Calenda farebbe un grave errore se si ponesse fuori dalla coalizione, ma anche chi tra noi lo volesse spingere fuori. Nel 2016 abbiamo perso perché il centrosinistra era diviso. Oggi abbiamo bisogno di trovare un orizzonte comune tra sensibilità diverse».

Christian Raimo, intellettuale e assessore al III municipio, sostiene che l’ex ministro abbia un’idea di città elitaria se non reazionaria.
«Fare le pulci a ogni candidato è la strada sbagliata. Negli ultimi anni ci sono state tante cose elitarie nel centrosinistra…».

Il suo racconto sembra fermo a una settimana fa. Prima dello tsunami di queste ultime ore.
«Cerco di stare ancorato ai fatti e a quello che dobbiamo fare per Roma, senza cedere al vecchio vizio della sinistra di dividersi. Credo che se la sinistra governa con Giuseppe Conte che era premier anche con la Lega possa tollerare una coalizione tra diversi per il Campidoglio. Che comprenda anche personalità come Calenda, che ha un suo profilo molto pragmatico ma si ispira al partito d’Azione e all’antifascismo, così come Monica Cirinnà ha un profilo ecologista e femminista».

Lei è molto ecumenico, molto più del Pd, anche se rappresenta una forza di sinistra-sinistra.
«”Liberare Roma” è un laboratorio con progetti radicali sull’ambiente e i diritti, ma non vogliamo fare una battaglia di testimonianza. Tutti i soggetti del tavolo progressista hanno la consapevolezza e la maturità per capire che bisogna stare uniti. Faccio un appello: se vogliamo fare sul serio non ci possiamo permettere l’implosione della coalizione prima di partire».

Con i 5 stelle nessun dialogo?
«Non è una prospettiva in campo. Noi abbiamo fatto opposizione a Virginia Raggi nelle strade, siamo alternativi a questa amministrazione».

Lei è stato elogiato in una intervista sulla Stampa proprio da Calenda.
«Nelle ultime 48 ore sia lui che Zingaretti hanno avuto parole di elogio per il lavoro pancia a terra che abbiamo fatto con “Liberare Roma” e in Municipio. Sono onorato. Ora stiamo lavorando per legare tutte le esperienze civiche di sinistra che andranno al voto nel 2021 nelle città, un filo rosso per costruire una sinistra ecologista e innovativa».

Si candiderà alle primarie?
«Prima di parlare di candidatura bisogna sciogliere il nodo sulle primarie. A me sta a cuore che ci siano una coalizione e un progetto condiviso. Poi decideremo come portare i nostri contenuti e con quali nomi».