La mappa europea del contagio, aggiornata ieri, tiene in rosso scuro l’Umbria e le province di Trento e di Bolzano, aree catalogate ad alta circolazione del Covid-19. La Sardegna e la Valle d’Aosta sono le uniche regioni in arancione. Il resto del paese è rosso. Sono stati 13.762 i nuovi casi in Italia ieri su 288.458 test, il tasso di positività è salito al 4,8%, 347 i decessi. In terapia intensiva si registrano due pazienti in più rispetto a mercoledì per un totale di 2.045, i ricoveri ordinari sono 311 in meno, 17.963 in tutto. La regione con il maggior numero di nuovi casi è stata la Lombardia (2.540) seguita da Campania (1.573), Emilia Romagna (1.565) e Veneto (1.042).

LA CABINA DI REGIA oggi analizzerà i dati settimanali, si rischiano cambi di colore. Si trovano già in zona arancione Liguria, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Abruzzo (le ultime due vicine al rosso). In bilico verso l’arancione Emilia Romagna e Marche. Dovrebbero invece tenere il giallo Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Lazio e Piemonte. La Valle d’Aosta ha i numeri per passare in zona bianca, la prima in assoluto: per la terza settimana ha meno di 50 nuovi contagi ogni 100mila abitanti; i ricoverati in ospedale sono 8, solo 2 in terapia intensiva. Con il passaggio in zona bianca decadrebbero divieti e chiusure e potrebbero riaprire gli impianti sciistici.

SE MATTEO SALVINI attacca a testa bassa il commissario Arcuri, a cui per ora sono state dimezzate le mansioni con il prossimo impegno della Protezione civile nella gestione della campagna vaccinale sui territori, la ministra Mariastella Gelmini si sta occupando dei territori. Ieri ha incontrato il presidente della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini. I toni della ministra sono più pacati ma decisi: «Dobbiamo dare risposte più incisive. Tante le azioni da implementare, a cominciare dal piano vaccini». In vista un nuovo assetto della Cabina di regia e del Comitato tecnico scientifico

L’imperativo resta arginare il Covid-19. La variante inglese ha fatto la sua comparsa ai mondiali di Sci in corso a Cortina: 4 i casi individuati. L’Istituto superiore di Sanità sta avviando una nuova indagine rapida per stabilire una mappatura delle varianti Uk, brasiliana e sudafricana. Verranno studiati i campioni notificati il 18 febbraio. Lo Stivale è stato diviso in 4 macro aree: Nord-Ovest (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia), dove verranno analizzati in totale 265 campioni; Nord-Est (Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna) con 266 campioni; Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) 254 campioni; Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia) 273 campioni.

L’AGENZIA NAZIONALE per i servizi sanitari regionali ha diffuso i dati settimanali aggiornati a mercoledì: la percentuale di occupazione delle terapie intensive è scesa al 23%, 7 punti sotto la soglia del 30%. Sei regioni sono però in situazione critica: Abruzzo (33%), Friuli Venezia Giulia (34%), Marche (33%), Molise (31%), Bolzano (39%) e Umbria (59%). Nei reparti di pneumologia, medicina interna e infettivologia i posti occupati da malati Covid sono scesi al 29%, 11 punti sotto il livello critico del 40%. Sopra soglia Umbria (55%), Bolzano (46%) e Marche (45%). «Se il nuovo esecutivo manterrà la strategia di mitigazione – ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – bisogna accettare lo stop and go degli ultimi mesi per tutto il 2021. Se invece intende perseguire l’obiettivo europeo zero-Ccovid, questo è il momento per abbattere la curva con un lockdown di 2, 3 settimane». In base al monitoraggio Gimbe, i contagi settimanali sono stabili ma in 17 province vedono un aumento superiore al 5% «favorito dalle varianti».

L’ABRUZZO preoccupa: le zone più colpite sono le province di Chieti e Pescara. Ieri erano 70 i pazienti in rianimazione con un tasso di occupazione salito ulteriormente al 37% e l’indice Rt all’1,17. Le varianti rischiano di prevalere sul ceppo originario. Anche in Veneto la curva risale con i contagi sopra mille, ma l’Rt è a 0,78. Nella regione identificate 17 mutazioni, 4 preoccupanti. Il governatore Zaia sull’acquisto vaccini in proprio: «Siamo bersagliati da offerte, oltre che Pfizer anche per Astrazeneca. In Emilia Romagna è arrivata una proposta dalla Croazia».

LA PROCURA DI PERUGIA ieri ha dato mandato ai Nas di acquisire documenti presso la struttura del Commissario straordinario e l’Aifa, nell’ambito delle indagini su un tentativo di truffa del quale è accusato un quarantenne messinese: a gennaio «accreditandosi falsamente» come intermediario per conto di Astrazaneca, ha proposto alla regione Umbria l’acquisto di vaccini. I Nas hanno acquisito documentazione e verificato se risultino regioni che abbiano inoltrato istanze per l’approvvigionamento diretto. Stessa attività verrà ripetuta nella sede della regione Veneto per accertare i presunti proponenti di forniture di vaccino in deroga agli accordi con le autorità centrali.