L’ascesa artistica degli ExtraLiscio è il risultato di una serie di incroci e traiettorie letterarie e cinematografiche imprevedibili solo qualche anno fa. A scoprirli la Milanesiana, il festival aperto all’inedito, all’imprevisto e per natura sintonizzato sul nuovo. Ed oggi che, dopo un’attesa di qualche anno, esce Punk da balera, Mirco Mariani, uno dei componenti del trio fondativo con Moreno Conficconi e Mauro Ferrara, due colonne del liscio, già sideman di Rava, Capossela e tra i protagonisti dell’esordio solista di Francesco Bianconi, ricorda come: «Fu Ermanno Cavazzoni, dopo averci visto suonare a Bologna e a dirci che Fellini forse si sarebbe divertito a vederci suonare il liscio che non amava per niente, a portarci ad una Milanesiana e a presentarci a Elisabetta Sgarbi. Lì è cominciata la nostra avventura che è arrivata fino a Venezia dove il film, realizzato da Elisabetta è stato premiato». La regista e direttrice editoriale della Nave di Teseo puntella così l’album: «Punk da balera è in qualche modo il punto d’approdo di un percorso per gli ExtraLiscio. che a sua volta si apre a nuovi percorsi. In questo senso è profondamente legato al mio film ExtraLiscio Punk da balera, di prossima distribuzione Nexo. Film e album sono la sintesi di un percorso che apre nuove vie».

CONTINUA Mariani, raggiunto a Bologna, nel suo sperimentale Labotron, proprio nei momenti in cui la regione veniva dichiarata zona rossa («mi sembra di essere piombato in uno di quei paesi dell’est anni ’ 70-’80 che amo molto per le musiche), e dove preserva da raffinato collezionista strumenti insoliti e poco conosciuti:«Fu Riccarda Casadei a farmi incontrare Moreno e a progettare quello che è per noi il voler portare il liscio ai piani alti della cultura. Non rinnego il mio passato, indimenticabili i tour con Vinicio e i tanti incontri o i concerti con Enrico Rava, suonando con musicisti incredibili, ma il liscio è la cosa più pazzesca che mi è capitata. Mi ha dato alla testa». Tale sdoganamento si configura come un’operazione ancor tutta da studiare per la capacità che ha di coniugare la ribellione alle convenzioni musicali del punk (però colorato di tinte surrealistiche e con piglio teatrale da capocomico più che da direttore musicale da Mariani) al puro godimento di far musica insieme. «In tal senso – chiosa il musicista – Punk da balera non è un disco, ma è un circo, il racconto di storie, personaggi, situazioni che altrimenti sparirebbero».