Uno spettacolo garbato e discreto, che pure prospetta una lettura meno consueta del solito di un mostro sacro come Eduardo De Filippo. Si è visto alla rassegna dei Solisti del teatro, ma in queste settimane d’agosto si può incontrare ancora attorno a Roma: Eduardo’s rock è una antologia dei testi del grande artista napoletano, che Antonello Fassari presenta assieme a Gino Auriuso e Irma Ciaramella, con una bella colonna musicale scelta da Alessandro Mannozzi. Il significato di quel «rock» sta in un aneddoto che lo stesso Eduardo raccontava alla sua compagnia: aveva conosciuto niente meno che Mick Jagger alla fastosa prima londinese di Filumena Marturano portata al trionfo nel West End da Laurence Olivier e Joan Plowright, e il leader degli Stones si mostrò così entusiasta dell’incontro da invitare il grande attore e drammaturgo sulla sua isola ai tropici…

Questo, con qualche altro gustoso aneddoto «di camerino» raccolto da Fassari al tempo della sua collaborazione col maestro, è il binario su cui procede l’ascolto di altri strepitosi «racconti» eduardiani, da Questi fantasmi a altri titoli famosi, anche se la sorpresa maggiore viene da Pericolosamente, un vero gioiello (oggi raramente rappresentato) contenuto in un atto unico del 1938, di profonda ironia e crudeltà rispetto ai rapporti di coppia, con quel marito che sottolinea a suon di spari ogni affermazione degna di esser sottolineata, offrendo alla moglie il destro di fingere ogni volta di venir meno. Ovviamente tutto per mantenere saldo il matrimonio… È un lato, quello «nero» e crudele che forse attende ancora di essere esplorato in profondità.