«Fossi in Renzi, sarei un po’ meno tranquillo, meno baldanzoso». Commenta con queste parole l’esito del referendum sulle trivelle Maurizio Landini: il segretario della Fiom ha parlato a margine di una conferenza stampa indetta dai metalmeccanici (con Fim e Uilm) per presentare lo sciopero di domani. «Al referendum – è il ragionamento di Landini – hanno votato Sì 13,2 milioni di persone. Il Pd alle europee ne ha ottenuti invece 11 milioni, che sommati ai voti di Ncd diventano poco più di 12 milioni. Ora trovo singolare che 12 milioni servano a legittimare un governo che non ha la maggioranza nel Paese e che 13,2 milioni di persone che chiedono un cambiamento della politica dell’esecutivo, siano considerate invece una minoranza solo perché non è stato raggiunto il quorum».

Lo sciopero ha la durata di quattro ore ed è stato indetto per territori: sarà quindi diffuso in tutta Italia, non solo sul piano dell’astensione dal lavoro ma anche su quello dei presidi e delle manifestazioni. Sindacati e imprese restano divisi sul nodo del salario: Federmeccanica vorrebbe erogare aumenti solo legati all’aumento della produttività, attraverso i contratti aziendali, e garantirebbe un incremento nazionale solo a chi sta sotto le soglie minime stabilite dagli stessi contratti; per Fim, Fiom e Uil si assicurerebbe così un aumento solo al 5% dei lavoratori: le tre sigle insistono invece sulla necessità di garantire un rinnovo «vero per tutti».

Federmeccanica «deve rendersi disponibile a modificare la proposta sul salario – ha detto Landini, che domani parlerà dalla piazza di Milano – Altrimenti, se dovesse permanere la sua rigidità, lei stessa si dovrà assumere la responsabilità di avviare una fase di ulteriore conflitto».

I sindacati insomma non si fermerebbero allo sciopero di domani: Fabio Storchi, il leader degli industriali, sabato scorso aveva ribadito la volontà di riavviare il confronto, ma senza fare passi indietro sul nuovo modello proposto dalle imprese.

Rocco Palombella, segretario Uilm, ha risposto che Fim, Fiom e Uilm sono «pronte a riaprire la trattativa», ma che «non si può ripartire dalle differenze che ci sono tra di noi. Si deve riuscire a trovare una soluzione sul salario». Palombella terrà il suo comizio, domani, proprio davanti alla Comer Industries di Storchi, a Reggio Emilia.

Secondo il segretario Fim, Marco Bentivogli (che domani sarà con i lavoratori di Napoli), la posizione delle imprese «si è letteralmente marmorizzata da dicembre»: «Lo sciopero funzionerà, e ci aspettiamo che l’indomani Federmeccanica ci convochi per riprendere la trattativa».

Fim, Fiom e Uilm non scioperavano insieme da otto anni.