Si parla di una chiusura con il botto per l’edizione 2014 del Postepay Rock in Roma, con un grandissimo nome a sorpresa che gli organizzatori dell’evento, Sergio Giuliani e Maxmiliano Bucci di The Base non hanno voluto svelare nella conferenza stampa di presentazione del festival in Campidoglio. Per il sesto anno l’ippodromo delle Capannelle, alla periferia sud della Capitale, ospiterà la rassegna rock che ormai è assurta a fama internazionale richiamando le principali band rock da tutto il mondo, e impostosi come uno dei festival più importanti d’Europa. Ma lasciando da parte il nome a sorpresa, a spiccare tra i confermati e annunciati è senz’altro quello dei Metallica, che faranno da headliner il 1 luglio, una giornata che vedrà sullo stesso palco, a partire dal pomeriggio, Kvelertak, Volbeat e, soprattutto, il ritorno dei paladini del grunge Alice in Chains. Proprio questo concerto sarà quello dai costi più alti (due tipologie, una da 80 euro più 12 di diritti di prevendita e l’altra da 60 più 9 d.p.), ma altro dato che fa del Postepay Rock in Roma un festival ottimo per rapporto qualità delle proposte e spesa, sono i prezzi dei biglietti, tra i meno cari, se non i meno cari in assoluto, d’Europa; così come molto interessante per le decine di migliaia di fan che riempiranno la venue per le diciotto date previste è la possibilità di usufruire di navette e treni (una joint venture con Italo Treno-Ntv) che collegheranno la stazione Termini direttamente con l’ippodromo, per quanto riguarda i bus, e con la stazione di Capannelle, a poche decine di metri dall’ingresso, per quel che riguarda gli spostamenti su rotaia. PostePay, poi, si lega all’associazione Admo, per sensibilizzare i giovani tra i 18 e i 35 anni alla donazione del midollo osseo, “azione” senza rischi per il donatore ma che permette di salvare decine di vite.

Il festival avrà una “special preview” il 17 maggio all’Orion di Ciampino, con il concerto della rock’n’roll band romana Giuda e dei The Cyborgs (evento gratuito) per entrare poi, pian piano, nel vivo. Ad aprire le danze sarà lo stoner rock di Josh Homme e dei suoi Queens of the Stone Age, che si esibiranno martedì 3 giugno, seguiti, lunedì 9, dal ritorno dell’icona del punk (pop) anni Ottanta Billy Idol. Giovedì 19 toccherà agli Avenged Sevenfold, e il giorno successivo ai Thirty Seconds to Mars di Jared Leto, cantante e attore appena premiato con l’Oscar per il film Dallas Buyers Club. Concerto per due co-headliner sabato 21 con le sonorità e le ritmiche battenti di The Prodigy e Die Antwoord, mentre il 23 sarà la volta di una delle performance più attese della rassegna, quella dei canadesi Arcade Fire e del loro acclamato Reflektor Tour. Serata dedicata agli appassionati di heavy metal, il 26, con una coppia d’assi del genere, Rob Zombie e Megadeth, mentre chi ama la musica dance e affini avrà di che compiacersi il 28 con il live set di uno dei dj e producer più in voga del momento, David Guetta. Luglio, come detto, si apre con i Metallica e prosegue con il rock venato di r’n’b di una delle band più amate dal pubblico “alternative”, i pluripremiati (3 Grammy Awards nel 2014) The Black Keys. Non potevano mancare poi le sonorità più delicate del folk pop, rappresentate dagli statunitensi The Lumineers, accompagnati in apertura dai Passenger (il 16 luglio), e del pop con lo scozzese, dalle chiare origini italiane, Paolo Nutini che calcherà il palco del festival il 19. Il sound Eighties del post punk e della new wave viene riproposto invece da una formazione nata negli anni Duemila, sulla scia di gente come gli Interpol, stiamo parlando degli inglesi Editors che presenteranno il loro ultimo lavoro, The Weight of Your Love (il 21). Il primo italiano della lista lo troviamo il 22 luglio, ed è un ritorno e un must per Rock in Roma, Caparezza, con un disco nuovo di zecca, Museica; due giorni dopo, il 24, ci sarà un altro gradito ritorno con il brit rock dei Placebo, mentre il 26 arriverà una delle band rivelazione di quest’anno, ancora dall’Inghilterra, i Bastille. Secondo (e ultimo) nome italiano, è quello degli Afterhours, altri habituè del festival capitolino, che precederanno di qualche giorno quello che, almeno finché non verrà svelata la sorpresa, dovrebbe essere il concerto conclusivo della rassegna, il live degli scozzesi Franz Ferdinand (2 agosto) con il loro carico di funk punk.