Quasi il 50% del personale della scuola, pari a circa 500mila tra docenti e non docenti, ha svolto il test sierologico per il Covid 19 e di questi il 2,6% – cioè circa 13mila persone – è risultato positivo. Sono i dati dell’ufficio del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri diffusi dal Tg1. A ieri la regione più virtuosa era la Lombardia (70%) all’ultimo posto la Sardegna ( 5%). Entro il 24 settembre si prevede di arrivare al 60-70%

Intanto crescono di nuovo i contagi in Italia: ieri erano quasi 1600 (il giorno prima erano stati 1434), con un numero di tamponi leggermente inferiore (poco più di 94mila contro i quasi 96mila del giorno prima). Il totale dall’inizio della pandemia delle persone positive in Italia è di circa 283mila persone. Il ministero della salute ieri ha anche comunicato 10 morti, rispetto ai 14 del giorno precedente, per un totale dall’inizio della crisi sanitaria di 35.587. Il numero delle persone attualmente positive è circa equivalente: 35.700, in crescita (circa 600 in più rispetto al giorno prima), così come il numero di ricoverati (1.836, +58 rispetto al giorno precedente), di cui 164 in rianimazione, 14 in più rispetto a mercoledì. Le tre regioni che ieri hanno registrato più di 150 casi sono Lombardia (245 nuovi casi), Campania (180) e Lazio (163).

Secondo quanto riportato sulla web dell’Istituto superiore di sanità, però, «sebbene il numero di casi riportato giornalmente sia numericamente simile a fine febbraio, la fase epidemiologica è completamente diversa: nonostante sia osservato un aumento continuo dei casi totali da metà luglio, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero, vi è stata stabilizzazione e solo recentemente un lieve aumento della trasmissibilità», sottolinea il documento del ministero. Che continua ricordando che «il grande lavoro svolto dai servizi territoriali ha per il momento contenuto la diffusione sul nostro territorio. La maggior parte dei casi è identificato attraverso screening di popolazione e ricerca dei contatti con identificazione dei focolai e rapida realizzazione di isolamento e quarantena. Allo stesso tempo però l’aumento dei casi conferma che ci sia una elevata circolazione del virus», conclude.