L’isola nell’isola, la Maddalena, a mezz’ora di traghetto dalla «terraferma» del nord della Sardegna è teatro – dal 28 luglio al 2 agosto – della dodicesima edizione di La valigia dell’attore (http://www.valigiattore.it). Il Festival, dedicato alla memoria di Gian Maria Volontè e diretto dalla figlia Giovanna Gravina, quest’anno è stato inaugurato da Anime Nere di Francesco Munzi, che ha debuttato al Festival di Venezia dell’anno scorso per poi sbancare tutti i premi più importanti ai David di Donatello 2015.

Il regista ed il protagonista Fabrizio Ferracane hanno poi incontrato il pubblico dell’isola, dato che la Valigia dell’attore non è solo una rassegna cinematografica, ma più di ogni cosa un luogo di incontro e confronto sul cinema e specialmente sul tema del mestiere dell’attore. Sullo sfondo di una delle località più suggestive e meta turistica più ambita di tutta la Sardegna, in cui riposa il nume tutelare della manifestazione che trenta anni fa, insieme a Felice Laudadio, vi fondò il Premio Solinas, che proprio sull’isola festeggia quest’anno il suo trentennale alla presenza della direttrice Annamaria Granatello e di Francesca Solinas.

«Il potenziale è enorme», sostiene Giovanna Gravina parlando soprattutto di una delle attività più importanti del festival: il laboratorio di recitazione ValigiaLab, giunto alla sua quinta edizione e condotto quest’anno da Fabrizio Gifuni, mentre nei giorni della manifestazione verrà proiettato il frutto del lavoro degli studenti dell’anno scorso guidati da Elio Germano. «Ci sono le strutture, il patrimonio che abbiamo accumulato negli anni, i contatti con gli attori che si sono sempre resi disponibili». Ma oggi più che mai grava sul Festival l’incertezza delle proprie possibilità economiche: senza ancora sapere se ci sarà un contributo dall’assessorato al Turismo della Regione, in mancanza di un bando dell’assessorato alla Cultura e di una legge sul cinema che metta ordine nel mare magnum dei Festival. Quest’anno, infatti, spiega la direttrice, «dato che il costo è ormai insostenibile il laboratorio è stato trasferito, spero solo momentaneamente, alla Scuola Gian Maria Volontè di Roma, dove si terrà dal sette all’undici settembre e dove la logistica sarà più semplice. Pure se non tutti i ragazzi sono romani: ne abbiamo selezionati da diverse scuole in tutta Italia, come il Piccolo di Milano o il Teatro Antico di Siracusa. Ma anche se si dovranno pagare l’alloggio sono tutti felici perché il laboratorio è gratuito, una cosa piuttosto rara da trovare».

Il ValigiaLab, infatti, continua a crescere: «tra i ragazzi si è sparsa la voce e ci tengono molto a partecipare: quest’anno abbiamo avuto tantissime domande ed è stato difficile fare la selezione. Per cui credo che si possa pensare di proporre più di un laboratorio all’anno, aprendo le porte ad un maggior numero di attori che sono già inseriti nel mondo del lavoro: questa edizione ne abbiamo scelti solo due, anche per creare un confronto più interessante tra i più grandi e chi invece ancora studia».

Tornando sull’isola, questo è anche il quinto anno in cui il Premio Gian Maria Volontè viene assegnato alla Maddalena, dopo che era passato da Taormina, Roma e Bari. A riceverlo, dopo nomi come Toni Servillo, Luigi Lo Cascio ed Elio Germano, sarà Jasmine Trinca: «un’attrice che – spiega la direttrice – seguo e ammiro da tempo, e di cui apprezzo le scelte. E dopo averla vista in Nessuno si salva da solo di Sergio Castellitto, in cui dimostra pienamente quanto il suo percorso l’abbia portata a crescere, ho deciso di proporre il suo nome alla piccola commissione che sceglie l’attore da premiare». Oltre a partecipare ad un lungo incontro con il pubblico, l’attrice romana introdurrà nel corso del Festival la proiezione di due film che la vedono protagonista: l’ultimo lavoro di Castellitto e Un giorno devi andare di Giorgio Diritti.

Continua poi la retrospettiva – diluita nel corso degli anni – su Gian Maria Volontè, con la proiezione di Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, mentre l’attore verrà omaggiato anche dalla presentazione del libro a fumetti a lui intitolato realizzato da Gianlugi Pucciarelli, Paolo Castaldi e Giuseppe Morici. Indirettamente, il suo nome è anche legato ad un’iniziativa teatrale che si terrà durante il festival: un recital musicale tratto da Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu, il cui adattamento cinematografico dell’amico Francesco Rosi, Uomini contro, lo vedeva tra i protagonisti. Le idee di Giovanna Gravina per far crescere il suo festival sono tante: oltre alla «de-stagionalizzazione» del laboratorio di recitazione, ad esempio, «dei pacchetti per il turismo culturale alla Maddalena». Ma per tutto questo, conclude, «servirebbe finalmente una forte presa di posizione politica».