“Giustizia per Eduardo Catarino”. In Messico, il partito Morena, diretto da Manuel Lopez Obrador (Amlo) denuncia l’omicidio di un suo militante, l’avvocato Eduardo Catarino, ammazzato a Tixtla, nello Stato del Guerrero.

Secondo il racconto dei famigliari, l’avvocato è stato ucciso da elementi della Policia Preventiva Estatal (Ppe) che dopo averlo eliminato gli hanno messo in mano un’arma. Catarino è il 17mo militante di Morena ad essere assassinato. Una sorte identica è toccata a Marcela de Jesus Natalia, conduttrice indigena radio-televisiva, ammazzata a Xochistlaguaca mentre usciva dal lavoro.

Morena ha denunciato altre aggressioni, sequestri e intimidazioni, sofferti tra la vigilia delle elezioni e il 4 giugno, quando in Messico si è votato in quattro Stati per i governatori o per le municipali. Un test per le presidenziali di giugno 2018, soprattutto per quanto riguarda il voto nello Stato Mexico (Edomex).

Qui, il Pri (il partito del presidente Henrique Peña Nieto) ha vinto con Alfredo del Mazo (cugino del presidente) per uno scarto di 2,9 punti sulla candidata di Morena, Delfina Gomez, fra accuse di brogli e inchieste dell’ultimo minuto, che davano i due a pari merito. Il Pri, che governa l’Edomex dall’anno della sua fondazione (1929) ha però confermato la grave crisi che attraversa la gestione Nieto nel Messico delle fosse comuni, del narcotraffico e della povertà che colpisce il 49,6% della popolazione. Il Pri governerà in 15 Stati rispetto ai 21 vinti nelle presidenziali del 2012.