Debito zero, come sempre. Welfare che assorbe più di metà delle risorse. Finanziamenti veri per l’emergenza migranti. E un «pacchetto» di investimenti hi tech all’economia made in Germany. È dal 6 luglio che il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble ha firmato la relazione che accompagna il «Disegno di legge sul rendiconto finanziario della Bundesrepublik 2017-2020». Numeri non virtuali. Conti sicuri. Impegni di spesa dettagliati. Massimo rispetto per i vincoli dell’Unione europea. E una visione precisa del governo. Insomma, l’identikit del terzo governo Merkel nel «semestre bianco» che precede il voto politico 2017. Un bilancio che impegna la maggioranza della Grosse Koalition con la Spd di Sigmar Gabriel (appena rientrato dalla visita a Teheran).

Quasi 20 miliardi di euro per l’integrazione dei profughi. Altri 22,7 per il settore dell’istruzione. E 2,2 aggiunti ai previsti per implementare il nuovo pacchetto-sicurezza. Senza contare più della metà del budget federale investito nel sociale (171 su 328,7 miliardi).

Il bilancio contiene la stratosferica soluzione della cancelliera ai problemi che inquietano i tedeschi. Risposta contabile in tutti i sensi: il solo piano che può funzionare. Sulla carta si legge il mezzo miracolo chiesto da Merkel al ministro Schäuble, che mantiene il diktat sul «nero-zero» (deficit nullo) per rientrare nel rapporto debito-Pil fissato dall’Ue, ma trova il denaro per profughi, scuola e sicurezza necessari alla politica della cancelliera. Oltre ai soldi per rilanciare i settori chiave del made in Germany.

Di fatto, il governo Merkel ipoteca presente e futuro: «Nel 2020 lo stanziamento della Repubblica federale raggiungerà i 349,2 miliardi complessivi» rivela Schäuble. Dettagliando, all’attenzione del Parlamento, le voci di spesa da cui passano tenuta e rilancio del sistema-Germania.
«La spesa sociale rimane elevata e costituisce la più grande quota del bilancio federale, pari a circa il 52%.

Ogni due euro spesi dal governo, uno confluisce in questo settore» certifica il ministero delle finanze. Gli altri sono destinati all’educazione, all’integrazione dei profughi (19 miliardi disponibili dal 1 gennaio) e alle altre priorità strategiche.

Come il settore dei trasporti che nel 2017 riceverà una dotazione supplementare di mezzo miliardo di euro oltre i 12,8 previsti per il 2016. «Dall’inizio della legislatura i fondi sono cresciuti del 25%» tiene a calcolare Schäuble. Ha inserito anche 1,3 miliardi da sommare ai 2,7 previsti per la banda larga e i 17,6 da destinare al ministero dell’educazione e ricerca (1,2 in più del 2016).

Secondo il falco della Cdu, «la Germania resta affidabile: rafforziamo le sue capacità future senza nuovo debito. Ma allo stesso tempo stiamo investendo in ricerca, infrastrutture, sicurezza interna ed emergenza-rifugiati.
L’obiettivo è il giusto equilibrio tra stabilità e crescita e la coesione sociale» evidenzia. Una sintesi programmatica che contiene anche la linea guida economico-finanziaria dell’esecutivo.

Con il pareggio di bilancio il governo Merkel prova a centrare il target del 60% nel rapporto debito-Pil fissato dai parametri dell’Unione europea. «Già quest’anno potrà essere raggiunto un valore inferiore al 70%» precisa il ministro Schäuble, anche a beneficio di Bruxelles, prima di concentrarsi sui comparti-chiave.

Per la micro-elettronica prevede lo stanziamento di 1,7 miliardi nel 2020. «Così il governo sostiene la digitalizzazione dell’economia, la capacità d’innovazione e la competitività internazionale» è la ratio a giustificazione della misura. Ma la Germania di Merkel, dopo lo scandalo delle emissioni dei diesel Volkswagen (che per il 25% appartiene al Land della Bassa Sassonia), punta tutto sulla mobilità sostenibile. A cominciare dai veicoli elettrici: mercato incentivato con ben 1,6 miliardi più i 900 milioni previsti nel «Fondo energia e clima» da qui a 5 anni. Per lo stesso obiettivo all’industria automobilistica nazionale verranno girati circa 600 milioni di euro.

Molto meno, comunque, di quanto si spenderà per le forze armate. «Il bilancio della difesa è cresciuto in vista delle diverse e mutevoli responsabilità su protezione nazionale, Alleanza atlantica e missioni internazionali.

Nel 2017 la spesa salirà di 1,7 miliardi e raggiungerà quota 10,2, mentre si prevede un totale di 36,6 entro il 2020» si legge nella relazione ufficiale.
Al pari dei costi per la polizia federale: «Le uscite in questo settore sono aumentate in modo significativo: oltre 2,2 miliardi di euro rispetto alla precedente programmazione finanziaria.

Il bilancio del ministero dell’interno nel 2017 crescerà di circa 540 milioni rispetto al conto corrente. Nel comparto ci saranno quasi 2.000 nuovi posti di lavoro».

A questo si aggiunge il piano per gli sgravi fiscali alle famiglie “povere” e l’aumento delle indennità per l’alloggio e la pensione di invalidità, che però, per adesso, sono solo allo studio. Fuori dal bilancio l’ipotesi di Schäuble prevede di stanziare 15 miliardi di euro nella prossima legislatura: «Indennità di base, assegni familiari e credito d’imposta per i figli saranno regolate nel corso della prossima relazione che precede la deliberazione del bilancio al Bundestag».