Va o non va? Angela Merkel era attesa sabato 16 in Turchia, a Kilis, nel sudest del Paese, al confine con la Siria, per inaugurare una scuola e un ospedale al campo dei rifugiati. Ma la visita, annunciata dal primo ministro turco Ahmet Davutoglu, è saltata: solo rimandata al giorno seguente e spostata in altra località per motivi di sicurezza, hanno fatto sapere da Ankara.

 

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Più probabilmente la visita della cancelliera non ci sarà proprio, come battuto dall’agenzia Afp: «”Negli ultimi giorni mi hanno chiesto più volte di questo viaggio del 16 aprile e non l’ho mai confermato. E le cose restano cosi. Non ci sarà nessun viaggio questo sabato della cancelliera in Turchia”, ha dichiarato il portavoce del governo Steffen Seibert senza fornire spiegazioni», ha scritto ieri l’agenzia di stampa francese.

Il cambio di programma sarebbe da attribuirsi all’incidente diplomatico innescato dal comico tedesco Jan Böhmermann che durante il suo programma sulla tv pubblica Zdf ha recitato un poema in cui Erdogan è descritto come un perverso «pedofilo» e «zoofilo».

Il presidente turco lo ha denunciato per diffamazione e chiede alla Germania di aprire un procedimento penale per vilipendio a un capo di Stato straniero. In Germania sono previsti fino a tre anni di carcere per chi offende il leader di un altro Paese, in base a due presupposti: lo Stato in questione deve richiederlo al governo tedesco e il governo tedesco deve autorizzarlo, prima che la procura apra un fascicolo.

Merkel, messa sulla graticola per i buoni rapporti recentemente riallacciati con la Turchia, ha prima condannato l’«insulto deliberato» e poi difeso la libertà di satira per poi spiegare che il governo esaminerà attentamente la richiesta di Erdogan e prenderà una decisione «a giorni».