«Mutti» imposta la successione all’interno della Cdu, e non solo. Lunedì prossimo l’attuale segretario generale Peter Tauber girerà la carica «per ragioni di salute» all’attuale governatrice del Saarland, Annegret Kramp-Karrenbauer: la «numero due» di Merkel fin dal 2015.

È il trampolino che diciotto anni fa lanciò la cancelliera alla conquista del Bundestag, la prima mossa della «mamma» dei democristiani tedeschi per garantirsi il passaggio di consegne in famiglia, oltre all’imprescindibile appoggio al suo quarto governo.

Una risposta specchiata al rinnovamento messo in campo dai socialisti, ieri – per la prima volta – clamorosamente sorpassati nei sondaggi dai fascio-nazionalisti di Alternative für Deutschland. Ed esattamente la stessa pillola per sedare il mal di pancia interno al partito. Ciò nonostante, la promozione della “delfina” di Merkel restituisce la seconda donna al vertice della politica tedesca dopo la conquista della presidenza Spd di Andrea Nahles, che entrerà in carica il 22 aprile.

Un’altra boccata di aria fresca, pur nella gabbia politica imposta dalla cancelliera che ha resistito per l’intera legislatura alla fronda Cdu guidata dal segretario di Stato Jehn Spahn, il primo dei sui “nemici”. «Spero che Kramp-Karrenbauer, che ha dimostrato di sapere ben governare il suo Land, inizi finalmente il dibattito sulla direzione del partito. Stiamo affrontando la discussione per il futuro, compresa una nuova politica» è la mezza esultanza del “ribelle” Cdu. Vorrebbe riportare i cristiano-democratici alla dimensione di «partito popolare» proprio come gli alleati Spd che provano a ricostruzione la Volk-Partei sparita dalle urne al pari dei sondaggi. Il dato dell’istituto Insa di ieri segnala Afd (16%) davanti ai socialdemocratici (15,5), che anche guidati dal segretario ad interim Olof Scholz staccano i Verdi solo del 2,5% e la Linke del 4,5.

La Cdu non se la passa meglio, un punto sotto l’esito del voto federale, anche se Merkel non ha il problema di tenuta del partito che ha costretto alle dimissioni l’ex leader Spd Martin Schulz. «Mutti» può programmare con calma la successione, ancora all’apice della sua carriera: secondo Rtl ben l’85% degli elettori Cdu sostiene apertamente le sue scelte (mentre solo il 40% dei militanti Spd sta con Nahles), compresa l’investitura di lunedì prossimo.
Annegret Kramp-Karrenbauer, classe 1962, prima ministra (per la seconda volta) della Saar, è l’unica cristiano-democratica ad aver partecipato a tutte le fasi del tavolo di negoziato con la Spd. Da tre anni è la vice della cancelliera, per sua stessa ammissione.

«È la mia numero due» aveva scandito Merkel nel 2015, prima di sbandierare, due anni più tardi, i sondaggi tra gli iscritti alla Cdu che fotografavano il massimo gradimento della governatrice di Saarbrücken, seconda nella lista degli aspiranti-cancellieri.